Inaugurata la “meridiana di Eliasson” a quota 3 mila metri. “Solo con l’arte si potranno vedere gli effetti dei cambiamenti climatici”
Secondo l’artista islandese Olafur Eliasson l’arte può aiutare a raccontare il cambiamento climatico. Per questa ragione è stata inaugurata un’installazione, dal nome “Our Glacial Perspectives”, realizzata per descrivere lo stato d’agonia in cui si trovano i ghiacciai

VAL SENALES. “Purtroppo il cambiamento climatico sta travolgendo tutto. Ci si pone la domanda: ‘Come misurare l’immisurabile?', ‘Cosa succederà domani?', Il cambiamento climatico resterà astratto finché il livello del mare non salirà. E allora come confrontarsi con un lasso di tempo così lungo come cinquecento anni? Con strumenti immaginari e utopici”.
Con queste parole l’artista islandese Olafur Eliasson ha spiegato come l’arte, “strumento immaginario e utopico”, possa aiutare a raccontare il cambiamento climatico. È stata infatti inaugurata proprio stamattina un’installazione, dal nome “Our Glacial Perspectives”, che Eliasson ha realizzato per descrivere lo stato d’agonia in cui si trovano i ghiacciai. L’opera è a 3 mila metri d’altezza, sul ghiacciaio Giogo Alto della Val Senales, in Alto Adige.
Lungo un sentiero alpino di 410 metri, i visitatori avranno l’occasione di passare attraverso nove porte, distanziate proporzionalmente alla durata in scala delle ere glaciali. Alla fine del tragitto si troveranno all’interno di una sorta di padiglione formato da grandi anelli in acciaio e in vetro che seguono il percorso apparente del sole nel cielo.
Gli anelli dividono l’anno in intervalli di tempo uguali: quello superiore segue il percorso del sole nel solstizio d’estate, mentre quello centrale e quello inferiore tratteggiano la sua traiettoria durante l’equinozio e il solstizio d’inverno.
Ogni anello è suddiviso anche in lastre di vetro rettangolari, che coprono un arco di 15 minuti del movimento del sole attraverso il cielo e consentono ai visitatori di determinare l’ora del giorno in base alla sua posizione.
Questi vetri sono colorati di varie tonalità di blu. “Funzionano – spiega Eliasson - come un cianometro, che è uno strumento usato dagli alpinisti cent’anni fa per stabilire il blu del cielo”.
“Our Glacial Perspectives” è frutto di un lavoro durato quattro anni. “È un grande onore ospitare oggi un artista di fama mondiale come Olafur Eliasson – commenta Ui Kerbi, direttore artistico – che ha annullato tutti gli altri viaggi all’estero per essere qui”.
Olafur Eliasson è infatti conosciuto per le cascate d’acqua artificiali che ha realizzato a New York (le “New York City Waterfalls”), oltre che per essere ambasciatore delle Nazioni Unite per i temi della sostenibilità e del cambiamento climatico.