
Circonvallazione ferroviaria: al via le demolizioni a [...]

Il volpino si è perso sui binari e rischia di essere [...]

Due orsi liberati in Val Calamento? La Fake news che [...]

Comprendere le sfide legate alla sostenibilità, il [...]

Dopo 400 anni, gli Ibis eremita tornano a riprodursi in [...]

Emilia Romagna, al lavoro anche i geologi 'trentini': "Si [...]

Il lupo allo Stadio del Salto di Predazzo (VIDEO): quando [...]

Ecco il nuovo ponte Tibetano (osteggiato dagli [...]

Fiaccolata della Lav per chiedere la liberazione degli [...]

“Metà dei trentini è contro l’uccisione degli [...]
Dallo sportivo che sfreccia in mountain bike al giovane con la Vespa 50: tre orsi investiti in Trentino in un mese (fortunatamente senza conseguenze)
Ecco quando è successo e dove. Il 25 agosto anche il caso di un carabiniere in moto che non è riuscito ad evitare un plantigrado ed è finito a terra in località Rocchetta

TRENTO. Tre investimenti in un mese, fortunatamente sempre senza gravi conseguenze sia per l'umano che era alla guida del veicolo che per l'animale che, incolpevole, è stato travolto. In un caso, addirittura è stato un ciclista in mountain bike a centrare il plantigrado finendo poi per cadere a terra. Una vicenda che è emersa solo alcuni giorni dopo il fatto ma che è stata inserita nel bollettino di agosto sui Grandi Carnivori della Provincia di Trento. Il fatto è avvenuto il 18 agosto: un ciclista in sella a una mountain bike ha investito un orso scendendo dal Monte Peller verso Cles su strada asfaltata, in località Bonelle. Lo sportivo, evidentemente, stava andando a una velocità tale da non riuscire ad evitare il plantigrado ma fortunatamente ha riportato solo lievi ferite per la caduta sull'asfalto.
Lievi ferite anche per un motocilista, un carabiniere, che il 25 agosto a bordo di uno scooter ha investito un orso in località Rocchetta tra Val di Non e Piana Rotaliana, poco a valle dell’omonimo bar e del ponte sul Noce, in direzione Mezzolombardo. Illeso, invece, un giovane che il 24 agosto in sella a una Vespa 50 ha investito un orso in località Rio Bianco a Stenico. Del primo caso, come detto, si è venuti a conoscenza solo alcuni giorni dopo; nel secondo e nel terzo caso i sopralluoghi subito effettuati dal personale forestale hanno rilevato il rapido allontanamento degli orsi. Secondo le testimonianze delle persone coinvolte, in tutti e tre gli episodi gli animali si sono immediatamente dati alla fuga dopo le collisioni.
Il bollettino della Pat spiega poi che il mese di agosto è quello in cui gli orsi bruni entrano nella fase di iperfagia che nel corso dell’autunno li porterà ad ingrassare progressivamente. Nell’orso l’obesità autunnale (presenza di una percentuale di tessuto adiposo elevata) si traduce in salute, migliore gestione dell’ibernazione e, in particolare per le femmine sessualmente mature, maggiore successo riproduttivo.
''Nel mese in corso - spiega la Pat - come di consueto, si sono verificati avvistamenti di orsi e si sono registrati diversi danni, riguardanti in misura minore apiari e pollai, in modo più cospicuo ovicaprini e, in 3 casi, bovini in alpeggio. I danni al patrimonio zootecnico si sono concentrati prevalentemente nelle Giudicarie, in particolare in Val Rendena. Come di consueto per il periodo, si è registrato un progressivo aumento degli eventi di danno al patrimonio agricolo, soprattutto a carico di prugne, uva e mais. Nel caso delle colture agricole i verbali di accertamento aperti dal personale forestale si chiuderanno al momento della raccolta, in modo da determinare i quantitativi totali di prodotti consumati dai plantigradi nelle varie localizzazioni e dare così modo all’amministrazione provinciale di predisporre gli indennizzi''.
Va ricordato che in Provincia di Trento i danni da grandi carnivori sono indennizzati al 100% del valore materiale e che per apiari, pollai e animali da reddito sono previsti comodati d’uso gratuito, prestiti e finanziamenti relativi ad opere di prevenzione dei danni. ''Ancora, in relazione al possibile avvistamento di plantigradi nelle colture (es vigneti, meleti, campi di mais) - comunica ancora la Pat - si ricorda che ciò va segnalato al personale forestale di riferimento e che è vietato avvicinarsi o, peggio ancora, inseguire gli animali per scattare fotografie o riprendere video. Ciò è potenzialmente pericoloso e contribuisce a rendere gli orsi confidenti con l’uomo''.