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In Abruzzo chiuse alcune aree del Parco per non disturbare la fauna selvatica, la proposta di una lettrice: “Non varrebbe la pena fare così anche in Trentino?”
La proposta di una lettrice: "Ecco uno dei tanti cartelli che avvisano della chiusura di alcune aree del Parco agli escursionisti, proprio per evitare di disturbare gli animali. Da quello che ho visto, i divieti vengono rispettati"

TRENTO. Nel Parco Nazionale dell’Abruzzo, luogo meraviglioso per lunghe gite e per praticare diversi sport (ma soprattutto casa di moltissimi animali selvatici), per riuscire a rendere il più possibile serena una condivisione degli spazi tra escursionisti e fauna si è introdotto l’utilizzo di un ‘divieto’ di passaggio (anche a piedi) in alcune aree del sito naturalistico.
L'introduzione di questi rientrano in una serie di misure adottate lo scorso giugno 2020, tra cui la divisione del sito naturalistico in zone per limitare (durante i mesi estivi) il passaggio di troppi escursionisti e bicilette sui sentieri del Parco. Le disposizioni puntano con decisione a una difesa rafforzata dei diritti degli animali, che sono in fondo i veri "proprietari" di un parco.
Questo ci arriva come spunto da parte di una nostra lettrice, che ci scrive:
“Sono reduce da un trekking nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Oltre agli splendidi luoghi, all’architettura aggraziata di borghi e cittadine, alla gente simpatica e all’ottima cucina, mi ha colpito la capacità dell’uomo, turista e non, di fare un passo indietro e lasciare spazio agli animali”.
“Allego in tal senso una foto di uno dei tanti cartelli che avvisano della chiusura di alcune aree del Parco agli escursionisti, proprio per evitare di disturbare gli animali. Da quello che ho visto, i divieti vengono rispettati".

"Nessun luogo è perfetto, ma non credete che varrebbe la pena esportare questa buona pratica anche nei boschi del Trentino?"
Non si può completamente paragonare l'Abruzzo al Trentino, ma con le giuste differenze questo potrebbe rappresentare uno spunto che potrebbe essere preso in considerazione anche nel nostro territorio. Soprattutto nell’ottica di ‘dare tregua’ agli animali che durante i mesi estivi trovano il loro habitat completamente invaso di turisti. Qualche sentiero e area potrebbe quindi essere 'chiusa' durante i mesi di punta, così da ridurre drasticamente l’eventualità di incontro ravvicinato tra escursionista e animale selvatico.