
La 'Goletta verde' sul lago di Garda: ecco quali sono i [...]

La Pat: “Via libera all’immissione della trota [...]

Oltre 200 ettari ai piedi del Lagorai con il sentiero [...]

Livello abbassato di oltre 1 metro per estirpare una [...]

Lo spettacolo delle 'mammatus' nei cieli di Venezia [...]

Peste suina, scatta il piano di prevenzione in Trentino: [...]

Emergenza siccità, il mare è entrato nel Po per 30 [...]

Allarme siccità, in alcune zone non piove da 110 giorni [...]

Parla altoatesino la più estesa cabinovia urbana [...]

Crisi idrica, via libera di Trento e Bolzano [...]
Sirio ha lasciato il Grappa e ha eliminato un altro maschio prendendosi la sua femmina? Il fenomeno dell'uccisione intraspecifica nei nostri boschi
Un grosso lupo è stato trovato ucciso nella zona del Cadore e i segni sul corpo fanno pensare all'uccisione da parte di altri lupi. Berzi: ''Cosa sia esattamente successo è difficile saperlo sicuramente la genetica saprà fornirci delle indicazioni, tipo se il lupo ucciso era il maschio di un branco locale e se la femmina che ora accompagna Sirio era la sua compagna''

BELLUNO. Sarebbe stato ucciso da più di un lupo e pochi giorni dopo l'accaduto Sirio avrebbe trovato una compagna. Cosa sia accaduto con esattezza non si può dire ma dalle ricostruzioni fatte dagli esperti sarebbe avvenuto quel che in altri ambienti, per esempio nei grandi parchi del Nordamerica, avviene con una certa frequenza, un'uccisione intraspecifica. I fatti sono avvenuti nei boschi del Cadore.
''All’inizio del mese di marzo Sirio, uno dei lupi catturati nell’ambito del progetto di telemetria proattiva in Veneto, dopo un lungo percorso di dispersione verso nord si è stabilizzato nel Cadore - spiega Duccio Berzi esperto di conservazione della fauna e coordinatore del progetto di telemetria in Veneto (#telemetriaproattiva) - e con ogni probabilità si è reso protagonista di una aggressione verso un altro lupo, ritrovato morto dalla Polizia provinciale di Belluno''. Il collegamento tra i due eventi viene fatto grazie alle indagini di campo sui cosiddetti ''clusters di fix'', i raggruppamenti di posizioni ottenuti tramite il Gps del collare. Per semplificare sarebbero i posti dove il lupo si è fermato per un po' di tempo e il tutto emerge grazie all'interessantissimo progetto di radiocollaraggio portato avanti in Veneto dal team del professor Marco Apollonio dell’Università di Sassari..
Tra gli esemplari monitorati dai ricercatori c'è anche Sirio, maschio con comportamento da alfa di un branco (con otto cuccioli) che fino a qualche tempo fa era stanziato sul Monte Grappa e compagno storico di Ivana una delle esemplari già radiocollarate nell’ambito dello stesso progetto. Sirio nel mese di gennaio è partito in dispersione, ha attraversato il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, fino a fermarsi nel Cadore lasciando Ivana e il vecchio branco, forse perché scacciato da un altro maschio, e ''nei giorni successivi (all'uccisione dell'altro maschio ndr) è stato ripreso insieme ad una compagna. Cosa sia esattamente successo è difficile saperlo - prosegue Berzi - sicuramente la genetica saprà fornirci delle indicazioni, tipo se il lupo ucciso era il maschio di un branco locale e se la femmina che ora accompagna Sirio era la sua compagna''.
L'esemplare ucciso, invece, era ''un lupo maschio adulto di grandi dimensioni (oltre 32 kg, nonostante il notevole consumo a carico di organi interni, parte della muscolatura e la perdita di liquidi) con importanti segni di combattimento, che da una prima analisi non sembrano compatibili con uno scontro con un solo lupo''. ''L’uccisione tra lupi - prosegue l'esperto - è un fenomeno noto ma non ben analizzato, sia in termini di numeri che di dinamiche. In genere lo scontro tra lupi viene scongiurato grazie ad una serie di comportamenti ritualizzati che raramente portano a danni consistenti, ma al di la delle osservazioni fatte in cattività, sappiamo poco di quello che succede in natura perché mentre è relativamente facile trovare lupi morti per cause legate all’uomo, come lungo le strade o in ambienti antropizzati, è decisamente più difficile trovare, in tempi utili, lupi uccisi da altri lupi in quanto questi scontri avvengono prevalentemente in aree poco frequentate''.
In alcuni Parchi del Nordamerica l’uccisione intraspecifica è comunque ritenuta la causa di morte più frequente per il lupo, spiega ancora Berzi, ''e c’è da pensare che anche in zone italiane ad alte densità il fenomeno sia importante e sottostimato. Cosa spinge un lupo ad attaccare un altro lupo, quand’è che lo scontro diventa fatale, quale sono le dinamiche che coinvolgono gli altri componenti del branco, durante e dopo lo scontro?''. ''I fix di Sirio - conclude - potranno inoltre confermarci se la nuova coppia si stabilizzerà in zona e nascerà un nuovo branco. La telemetria da questo punto di vista rappresenta un grande salto in avanti per la conoscenza delle dinamiche dei lupi, il cui comportamento, a livello di branco o di individuo, è decisamente più complesso di quello che possiamo comprendere da studi che non utilizzano questa tecnica che tendono spesso a semplificare le dinamiche seguendo schemi interpretativi stereotipati''.