
Open Wet Lab
Siamo un'associazione di giovani studenti o ex-studenti, impegnati nella divulgazione scientifica, con l'obiettivo di rendere le scienze biologiche accessibili a chiunque, combinando biotech e filosofia hacker della libera accessibilità delle risorse e dei dati. Ci chiamiamo "Open Wet Lab", perché la wet biology è l'attività di ricerca che si fa in laboratorio e a noi piace mettere le mani in pasta.
Siamo quindi curiosi ed appassionati di biologia, abbiamo grande piacere nel capire come funzionano i sistemi viventi e nel poter toccare con mano, rielaborare e condividere quello che apprendiamo. Collaboriamo con il MuSe e siamo ospitati nel laboratorio Rosalind Franklin per un paio di ore a settimana, partecipiamo a molti eventi sul territorio e nelle scuole, portando semplici esperimenti per spiegare anche ai "non addetti ai lavori" come funzionano gli organismi e la vita intorno a noi.

La congresswoman e microbiologa Louise Slaughter ha dichiarato che quasi l’80% degli antibiotici sul mercato Americano sono impiegati in questo settore.

Al momento ci crogioliamo in una piccola finestra felice nella storia dell’uomo, soprannominata l’Era antibiotica.

Microbiologia. Così titola sul curriculum uno dei primi esami affrontati durante la mia triennale in Scienze e Tecnologie Biomolecolari.

Parliamo di meningite, e del preoccupante numero di casi e vittime negli ultimi mesi.

Meno di un anno fa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lanciava l’allarme: la diffusione del virus

Ma da dove cominciare?

Nonostante in Italia se ne parli poco e male, tutti sanno cos’è un OGM: un animale, una pianta o un batterio a cui è stato fornito in laboratorio un pezzo di DNA supplementare cont

La diffidenza verso la parola OGM è ormai radicata nella nostra cultura italiana.

Il cancro al polmone è la principale causa di decessi per cancro in tutto il mondo, per questo studi inerenti alla prevenzione oncologica sono particolarmente attivi in questo settore.

Piove governo ladro