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La Madonna del Trevignano, dagli gnocchi moltiplicati alle lacrime in diretta Tv da Barbara D'Urso. Ecco come dovrebbe comportarsi la Chiesa in caso di ''miracolo''

Ha pubblicato “Yehoshua ben Yosef detto Gesù – La sua vera storia – la forza delle sue idee”, “Il Vangelo Segreto di Gesù”, “Gesù di Betlemme” e “Il Ritorno alla Casa di Israele (il Noachismo)”
La blasfemia della “Madonna di Trevignano” prosegue senza sosta. Dopo aver pianto sangue e moltiplicato pizza e gnocchi, adesso suda ed emette profumi, ma anche in diretta televisiva, al cospetto nientemeno che di Barbara D’Urso, durante la puntata di “Pomeriggio 5” del 17 maggio scorso. Ma di chi è la colpa di questo sacrilegio che infanga la madre di Gesù? Non certo della cosiddetta “veggente”, bensì della Chiesa che con il suo persistente mutismo consente il protrarsi di tale scempio.
E dico questo non solo perché il secondo Comandamento dato da Dio a Mosè vieta in modo perentorio di fare ogni tipo di scultura o immagine e tantomeno di prostrarvici davanti, bollando come idolatria queste manifestazioni, bensì perché è lo stesso Gesù che ha detto chiaramente che non dobbiano cercare alcun “segno” per credere. Ma non basta: è stata infatti proprio la “Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede” che il 25 febbraio del 1978 , per volere di Papa Paolo VI, ha emesso le “Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni” e nel farlo ha stabilito delle regole. Regole che sono totalmente disattese proprio dalla Chiesa, nei confronti delle “apparizioni” della Madonna di Trevignano.
La “Sacra Congregazione per la Dottrina della fede”, in precedenza denominata “Santa Inquisizione”, poi “Sant’Uffizio” ed adesso “Congregazione per la dottrina della fede”, è una Commissione permanente composta da Cardinali, Arcivescovi e Vescovi nominati dal Papa. La Sezione Dottrinale si occupa delle materie che hanno attinenza con la promozione e la tutela della dottrina della fede e della morale cattolica.
Vediamo insieme cosa dicono le “Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni”.
Ecco qui:
“I Padri di questa Sacra Congregazione hanno esaminato i problemi relativi alle presunte apparizioni ed alle rivelazioni spesso loro connesse, e sono pervenuti alle seguenti conclusioni: oggi, più che in passato, la notizia di apparizioni si diffonde rapidamente tra i fedeli grazie ai mezzi di informazione. Inoltre, la facilità degli spostamenti favorisce e moltiplica i pellegrinaggi. L'Autorità Ecclesiastica è perciò chiamata a pronunciarsi in merito senza ritardi.
Quando l'Autorità Ecclesiastica venga informata di qualche presunta apparizione o rivelazione, sarà suo compito in primo luogo, giudicare del fatto secondo criteri positivi e negativi.
1) Criteri positivi:
a) Certezza morale, o almeno grande probabilità dell'esistenza del fatto, acquisita per mezzo di una seria indagine.
b) qualità personali del soggetto o dei soggetti : in particolare, l'equilibrio psichico, l'onestà e la rettitudine della vita morale, la sincerità e la docilità abituale verso l'autorità ecclesiastica, l'attitudine a riprendere un regime normale di vita di fede, ecc.
2) Criteri negativi:
a) Errore manifesto circa il fatto.
b) Una ricerca evidente di lucro collegata strettamente al fatto.
c) Atti gravemente immorali compiuti nel momento o in occasione del fatto dal soggetto o dai suoi seguaci.
d) Malattie psichiche o tendenze psicopatiche nel soggetto, che con certezza abbiano esercitato una influenza sul presunto fatto soprannaturale, oppure psicosi, isteria collettiva o altri elementi del genere.
Se, in occasione del presunto fatto soprannaturale, nascono in modo quasi spontaneo tra i fedeli un culto o una qualche devozione, l'Autorità ecclesiastica competente ha il grave dovere di informarsi con tempestività e di procedere con cura ad un'indagine. In ragione del suo compito dottrinale e pastorale, l'Autorità competente può intervenire motu proprio; deve anzi farlo in circostanze gravi, per esempio per correggere o prevenire abusi nell'esercizio del culto e della devozione, per condannare dottrine erronee, per evitare pericoli di un misticismo falso o sconveniente, ecc.”
Ma le “Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni” stabiliscono anche in modo preciso che le autorità competenti, al fine intervenire con celerità, devono essere le seguenti:
-Il Vescovo che sovrintende la località delle presunte apparizioni,
-La Conferenza Episcopale Regionale e Nazionale su richiesta del Vescovo
-Il Papa.
Ma spetta alla Sacra Congregazione stessa intervenire subito “motu proprio” nei casi più gravi.
E se non è un “caso grave” quello della Madonna di Trevignano, che da mesi è giornalmente esposta al ludibrio delle più squallide “fake news”, sarebbe bene che ci venisse spiegato proprio da chi deve interrompere questa immonda farsa, dagli organi suindicati, a partire dal Papa in persona, cosa sta succedendo.