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Senzatetto, la montagna ha partorito il topolino. Chiudono Ostello e spazio Chiesa Centochiavi: dopo poche settimane si torna per strada

La grande Chiesa di Centochiavi di Trento, che era stata aperta il 29 gennaio 2021 ai senza fissa dimora, è già stata chiusa definitivamente il 28.2. Tutto il “can-can” fatto quindi, con foto di grande effetto, rimbalzate anche sulle reti nazionali, è stato fatto per sole 30 notti in tutto l’inverno. L’Ostello della Gioventù di Trento, anch’esso sbandierato a destra e sinistra, questa volta dal Comune di Trento, aperto sotto Natale 2020, chiuderà il 7 marzo. Quindi sarà rimasto aperto solo 60 giorni o poco più.
DAL BLOG
Di Riccardo Petroni - 05 marzo 2021

Ha pubblicato “Yehoshua ben Yosef detto Gesù – La sua vera storia – la forza delle sue idee”, “Il Vangelo Segreto di Gesù”, “Gesù di Betlemme” e “Il Ritorno alla Casa di Israele (il Noachismo)”

E così, come si usa dire, “la montagna ha partorito un topolino!”. Mi riferisco purtroppo ancora una volta al modo beffardo e disumano con il quale sono stati trattati i senzatetto in Trentino. Per rendersene conto basta leggere l’articolo del 28.2.2021, su questa stessa testata (LEGGI QUI), molto sensibile a questo problema (per questo la ringrazio), dal titolo: “Emergenza casa in Trentino. In tanti torneranno a dormire in strada. Tra sette giorni stop del servizio all'Ostello e da lunedì chiude lo spazio di Centochiavi” (''Centochiavi” è la “Chiesa di San Massimiliano Kolbe” di Via Romano Guardini a Trento).

 

Che, “tradotto”, significa che è stata consumata ancora una volta una orrida beffa alle spalle dei senza fissa dimora, sia da parte della Curia di Trento, quindi dal Vescovo Lauro Tisi e da Don Cristiano Bettega (Presidente dellaFondazione comunità Solidale” che ha gestito la questione), sia da parte del Comune di Trento, e quindi dal Sindaco Ianeselli e dall’Assessora alle Politiche Sociali Maule. Già: le loro dichiarazioni infatti, sbandierate ai quattro venti, di aver fronteggiato il “pericolo freddo notturno” per quei nostri fratelli più sfortunati, si sono trasformate esclusivamente in un indecoroso “show mediatico”: un vero insulto alle coscienze sia religiose che laiche della “gente trentina”, storicamente non abituata a questi comportamenti, sia da parte della Chiesa che del Comune, soprattutto se perpetrato nei confronti dei più deboli, i veri “ultimi”.

 

Come riportato infatti nell’articolo citato del “Dolomiti”:

- La grande Chiesa di Centochiavi di Trento, che era stata aperta il 29 gennaio 2021 ai senza fissa dimora, è già stata chiusa definitivamente il 28.2. Tutto il “can-can” fatto quindi, con foto di grande effetto, rimbalzate anche sulle reti nazionali, è stato fatto per sole 30 notti in tutto l’inverno.

-l’Ostello della Gioventù di Trento, anch’esso sbandierato a destra e sinistra, questa volta dal Comune di Trento, aperto sotto Natale 2020, chiuderà il 7 marzo. Quindi sarà rimasto aperto solo 60 giorni o poco più. Punto e basta.

 

Peggio sono riusciti a fare solo il Presidente Fugatti e l’Assessora Segnana alla “Salute, Politiche Sociali, Disabilità e Famiglia”, che nel frattempo non hanno fiatato. Hanno evidentemente ritenuto che il problema semplicemente non li riguardasse. Questo nonostante che il “proto-leghista” Andrea Merler, nella sua campagna elettorale per essere nominato Sindaco di Trento, avesse incredibilmente messo fra le priorità assolute proprio la soluzione del “problema senzatetto”. E sono rimasti talmente muti, Fugatti e la Segnana, da aver indotto Lucia Coppola (Consigliera Provinciale/Regionale del Gruppo Misto/Europa Verde) a fare qualche giorno fa la seguente interrogazione, che riporto e sposo integralmente:

 

“L'INVERNO NON È FINITO MA I SENZATETTO SONO DI NUOVO PER STRADA. A QUANDO LE SOLUZIONI DEFINITIVE?

A fine gennaio la Diocesi di Trento, per volontà dell'Arcivescovo Lauro Tisi, ha messo a disposizione la chiesa di San Massimiliano Kolbe, in località Centochiavi a Trento Nord, per l'accoglienza di persone senza dimora. L’aula liturgica è stata trasformata in un grande dormitorio, in grado di ospitare, anche nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid, fino a quaranta posti letto.

 

La gestione della struttura è stata affidata alla Caritas Diocesana, d'intesa con la Provincia Autonoma e in particolare la Protezione Civile e il Tavolo Inclusione che coordina gli enti impegnati nell'accoglienza. La sala doveva restare aperta ai senza dimora per tutto il periodo necessario a dare risposta alla grande richiesta di posti letto, acuita dal rigore invernale e dall'emergenza sanitaria.

 

Ora apprendo dalla stampa che tale struttura chiude in quanto l'emergenza sarebbe terminata. Non solo, il prossimo fine settimana chiuderà anche l'Ostello della Gioventù che ospita una cinquantina di persone. In pochi giorni un centinaio di persone torneranno a dormire su una strada.

 

Nonostante il sole di questi giorni porti un’illusione di primavera, il rigore dell'inverno, soprattutto di notte, non è terminato e non si comprende la motivazione che sta alla base della chiusura di queste strutture.

 

Ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere quali siano le motivazioni che hanno portato la Caritas diocesana, la Protezione Civile e il Tavolo Inclusione della Provincia a considerare terminata l'emergenza e quindi a chiudere l'accesso alla sala della Chiesa dedicata a San Massimiliano Kolbe; se non si ritenga di riaprire immediatamente la struttura; se non ritenga necessario intervenire in modo che anche l’Ostello della Gioventù continui a dare riparo alle persone senza dimora; se non si ritenga grave lasciare quasi cento persone su una strada quando siamo ancora in piena emergenza sanitaria, le temperature sono ancora rigide e non si sono trovate soluzioni alternative; se è stato avviato un monitoraggio per verificare quante sono ancora le persone che non hanno un tetto sotto il quale dormire; quali sono i passi che sta compiendo la Provincia autonoma di Trento al fine di dare una soluzione al problema casa e fare in modo che nessuna persona debba più dormire per strada”.

 

Bene: mi gioco un caffè, quando i bar potranno riaprire, che il Sigor Fugatti (Presidente della Provincia) e la Signora Segnana (Assessora Provinciale) non risponderanno mai. Me ne gioco però volentieri un altro, sul fatto che anche il Vescovo Lauro Tisi e Don Cristiano Bettega non risponderanno mai, nonostante i due incontri che ho avuto personalmente con loro (uno telefonico ed uno on-line) e nonostante le assicurazioni che ho da loro ricevute. E mi spingo a giocarmi un terzo caffè, sul fatto che anche il Sindaco di Trento Ianeselli e l’Assessora Maule non risponderanno.

 

Ma, badate bene, quando dico che non “risponderanno”, non parlo di risposte con le “parole”, “a chiacchere”, come è avvenuto fin’ora. Parlo di risposte serie, “con i fatti”, per affrontare e risolvere questa intollerabile situazione, umanamente davvero riprovevole per tutto il Trentino. Spero di sbagliarmi e di poter ristorare chi è riuscito a farmi cambiare opinione con i caffé che dicevamo sopra. 

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