Yeshua, Miriam, Yehosef e quei nomi scolpiti in quella che è chiamata la ''Tomba di famiglia di Gesù''

Ha pubblicato “Yehoshua ben Yosef detto Gesù – La sua vera storia – la forza delle sue idee”, “Il Vangelo Segreto di Gesù”, “Gesù di Betlemme” e “Il Ritorno alla Casa di Israele (il Noachismo)”
Il 28 marzo 1980 nel circondario israeliano di Talpiot Est, sobborgo di Gerusalemme, a pochi chilometri dal Santo Sepolcro, durante i lavori di costruzione di alcuni palazzi, fu rinvenuta da alcuni operai una grotta di circa 2000 anni fa. Il sito fu subito visionato da Amos Kloner per conto del Dipartimento Israeliano delle Antichità, che fece degli scavi di approfondimento. Dopodiché fu subito chiuso.
Furono trovate 10 tombe, sei delle quali presentavano delle incisioni ed anche dei resti umani. Ed è stata trovata quella che è chiamata la “Tomba di Talpiot” (מערת תלפיות) , ma che oggi è ancor più nota come “La Tomba di Famiglia di Gesù”. Ne parlò nel 1994 il "Catalogue of Jewish Ossuaries in the Collections of the State of Israel" e nel 1996 “Atiqot”, la rivista dell'Autorità Israeliana per le Antichità. E tutto fini lì.
Poi, il 4.3.2007, il tema fu ripreso e portato all’attenzione mondiale da un documentario prodotto dal regista canadese James Cameron e dal giornalista, collaboratore del New York Times, Simcha Jacobovici. Era intitolato "La tomba perduta di Gesù" e fu trasmesso da Discovery Channel e Vision TV Canada. In contemporanea uscì un libro scritto dallo stesso Jacobovici (con Charles Pellegrino), intitolato giustappunto "La tomba di famiglia di Gesù", con il quale furono presentate le prove che gli autori ritenevano essere a sostegno del fatto che “la Tomba di Talpiot” fosse realmente il sepolcro di Gesù e dei suoi familiari.
James Cameron non è uno qualsiasi: è nientemeno che il regista dei film Terminator, Avatar e Titanic. E questi ultimi due sono rispettivamente il primo ed il terzo film di maggiore incasso della storia del cinema. Ha avuto 3 premi Oscar e decine fra Nomination, Awards, Golden Globe, premi ecc. Ed ha fatto decine di documentari, anch’essi vincitrici di innumerevoli premi e riconoscimenti.
Bene: gli ossari della Tomba di Talpiot contengono le seguenti iscrizioni in aramaico:
-Yeshua bar Yehosef, "Gesù figlio di Giuseppe"
-Miriam, “Maria”,
-Yose, diminutivo di "Giuseppe”
-Yehuda bar Yeshua, “Giuda figlio di Gesù”
- Matya, “Matteo”, non ritenuto Matteo l'Evangelista bensì un parente di Maria
E poi c’è inciso il nome di Mariamene, di “Maria Maddalena”.
Naturalmente anche solo l’ipotesi che emergeva da questi nomi, che Gesù avesse avuto un figlio con Maria Maddalena, scatenò immediatamente un finimondo. Cominciarono quindi subito gli attacchi contro la “Tomba di famiglia di Gesù”.
Due le principali motivazioni:
-la prima è che quei nomi erano molto comuni in Isreale all’epoca
-la seconda che era molto improbabile che Gesù, che era della Galilea (a Nord della Palestina) avesse una tomba di famiglia a Gerusalemme, in Giudea (al Sud).
Fra i tanti interventi citiamo proprio Amos Kloner, l’autorevolissimo studioso che nel 1980 guidò i lavori nella cripta. In numerose interviste rilasciate ai maggiori network mondiali, Kloner ha così dichiarato: “Ritengo poco plausibile che Gesù ed i suoi avessero una tomba di famiglia. Erano della Galilea, senza legami a Gerusalemme, mentre la tomba di Talpiot apparteneva a una famiglia della classe media del primo secolo dopo Cristo. I nomi riportati sulle urne trovate a Talpiot, estremamente comuni nella Palestina di 2000 anni fa, sono stati trovati in molte altre tombe”. “Poco plausibile” quindi per Kloner, ma non “certamente falso”
Singolare però rimaneva e rimane l’abbinamento di quei nomi in un unico sito funerario.
Ma anche l’importante archeologo Dan Baht, che ha condotto gli scavi sotto il Muro del Pianto ed a Masada e che insegna Archeologia Biblica all’Università di Toronto, in merito al fatto che possa essere la vera tomba di Yehoshua, di Gesù, si è tenuto sul vago ed ha scritto così: “All’epoca il nome di Yehoshua era molto popolare. E’ quindi quasi certo che si tratta di un’altra persona”. “Quasi certo” quindi. Come anche ha sostenuto Andrè Lemaire, insegnante di epigrafia ebraica ed aramaica presso l’Ecole Pratique des Hautes Estudes di Parigi, che ha dichiarato che ritiene “improbabile” la teoria in oggetto, ma non l’ha definita “fasulla”.
Nel gennaio 2008 il caso è stato affrontato al “Princeton Theorical Seminary” a Gerusalemme, circostanza che fu seguita anche dal Time e dalla CNN. Anche in questo caso la maggioranza dei partecipanti ritennero che in mancanza di altre prove era “estremamente improbabile” che ci si trovasse di fronte alla Tomba della Famiglia di Gesù. “Estrememente improbabile” dunque, non “impossibile”. Il caso quindi rimane aperto.