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Rifugio Rosetta sulle Pale di San Martino, rilevata una temperatura notturna di - 40 gradi
La temperatura è stata registrata l'1 dicembre alle 2.45 dal termometro della stazione meteo posizionata a poche decine di metri dal rifugio

TRENTO. Una temperatura di quasi - 40 gradi nella notte del primo dicembre di quest'anno. E' questo uno dei record che alle ore 2.45 ha registrato il termometro della stazione meteo posizionata a poche decine di metri dal Rifugio Rosetta sulle Pale di San Martino. L’ultima volta che era successo era il 31/12/2013 e dovremmo attendere fine mese per sapere quali temperature si sono raggiunte nelle altre stazioni meteo posizionate sull’Altopiano delle Pale di San Martino.
Il monitoraggio presso il Rifugio Rosetta è una collaborazione dell’Associazione Meteo Triveneto con i gestori Roberta Secco e Mariano Lott che dura da diversi anni, l’Associazione ha installato una stazione meteo (Davis Vantage Pro2) al Rifugio Rosetta (m. 2581) e una nella conca sotto il Rifugio stesso a quota 2.555 metri.
Per dare un termine di paragone il 31/12/2013 il sito di Busa di Manna2, monitorato da Meteo Triveneto in collaborazione con Meteotrentino, il CNR/ISAC e il Parco Naturale Paneveggio e Pale di San Martino, aveva raggiunto i -46,4°C.
Il cielo sereno, la scarsa umidità, il poco vento e il terreno innevato, sono stati gli elementi favorevoli ad ottenere questa eccezionale inversione termica. E' stata analizzato l’andamento termico: dopo il tramonto la temperatura inizia a calare e da -17 gradi si porta a -39,4 gradi alle 2 di notte, un aumento di temperatura di 15 gradi tra le 2 e le 4, un calo di 14 gradi fino alle 8, poi sorge il sole e la temperatura aumenta di ben 30 gradi.

Secondo l’esperienza acquisita negli anni di monitoraggio (dal 2008), le potenzialità morfologiche del sito freddo presso il Rifugio Rosetta, sono tra le migliori, avendo un ottimo "sky view factor", che si potrebbe tradurre con il termine "porzione di cielo visibile", il sito infatti ha la possibilità di cedere calore verso la libera atmosfera, non essendoci nelle immediate vicinanze cime molto elevate, che potrebbero ostacolare il raffreddamento dell'aria. Va detto infine che i piccoli rilievi posti intorno al sito fungono da recipiente per l'aria fredda che si accumula sul fondo del sito, che a tutti gli effetti diventa un vero e proprio "catino di aria fredda".