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Cinque morti assiderati sulle Alpi svizzere. Quattro italiani, tre sono altoatesini
La tragedia tra domenica e lunedì a 3 mila metri di altitudine. Le vittime Marcello Alberti, la moglie Gabriella Bernardi ed Elisabetta Polucci

BOLZANO. Sono 5 i morti della tragedia avvenuta sulle Alpi svizzzere, e almeno 4 sono italiani, tre sono altoatesini. Uno dei feriti è morto nelle ultime ore in ospedale. Altre quattro persone sono in gravi condizioni. Tra le vittime anche la guida alpina della spedizione, Marco Castiglioni di Como.
La morte sarebbe avvenuta per assideramento. Una tempesta di neve avrebbe colto di sorpresa il gruppo di 14 alpinisti italiani, francesi e tedeschi che stava affrontando la Haute Route Chamonix-Zermatt. Una tempesta che avrebbe impedito di raggiungere il rifugio a 3.157 metri di altitudine tra la Pigne d'Arolla e il monte Collon.
La notte all'addiaccio con temperature sotto lo zero è stata però fatale. Tra le persone decedute anche Marcello Alberti, Gabriella Bernardi, marito e moglie di 53 anni, ed Elisabetta Paolucci di 45 anni. Persone legate al mondo dell'alpinismo bolzanino. Di Tommaso Piccoli, amico dei bolzanini e formatosi al Cai di Bolzano, non si hanno per ora notizie.
Le ricerche sono partite lunedì mattina, riuscendo a localizzare il gruppo ormai in stato di ipotermia. Quattro alpinisti morti, cinque in gravi condizioni. Di questi uno è deceduto in ospedale. Mobilitati sette elicotteri con medici e guide alpine per i soccorsi.
Elisabetta Paolucci era figlia d'arte, anche lei insegnante come il padre il padre, Mario Paolucci. Marcello Alberti era un noto commercialista. La moglie invece lavorava come manager alla Thun, responsabile delle risorse umane. Da tempo i tre parlavano dell'escursione sull'alta via Chamonix-Zermatt.