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Gavettoni di acqua e candeggina contro i vicini, revocato il porto d'armi a un uomo accusato di atti persecutori
Il capofamiglia raggiunto dal provvedimento si è rivolto al Tar che però ha respinto il ricorso. Per i giudici amministrativi non si tratta di liti tra vicinato ma di "molestie integranti atti persecutori"

TRENTO. Litigiosi e molesti con i vicini? La questura revoca il porto d'armi. Non per punizione, ma per prevenzione. La decisione, contro cui è stato depositato un ricorso, è stata confermata dai giudici del Tar. Il ricorso è stato respinto perché le autorità di Pubblica sicurezza hanno agito correttamente. Nemmeno il ricorso contro l'ammonimento è stato accolto: sembra proprio che le molestie siano ben documentate.
Agli atti c'è l'episodio di un lancio di cibo contro i figli della famiglia vessata, e poi gavettoni d'acqua contente candeggina. E ancora: la macchina messa in modo da impedire il parcheggio a quella dei vicini e persino un tentativo di investimento. Contro questo fatto è stato depositato un video che lo smentirebbe, ma la copia non è quella originale ed è stato rigettato.
Niente da fare, il Tar ha deciso così: no al porto d'armi quando si è di fronte a "molestie integranti atti persecutori". La famiglia di origine rumena, terrorizzata dai vicini litigiosi, potrà ora stare più serena.