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Gli addetti al riciclo dei rifiuti scendono in piazza: 'Pagamenti irregolari e lavoriamo senza adeguati dispositivi di sicurezza''
Nel mirino l'impianto di trattamento dei rifiuti gestito da "Ricicla Trentino". "Vogliamo migliori condizioni di lavoro, reddito e dignità", questo lo striscione dei manifestanti impiegati allo stabilimento di Lavis

TRENTO. "Vogliamo migliori condizioni lavorative", questa la rivendicazione di un gruppo di manifestanti iscritti al sindacato Adl Cobas, che si sono riuniti in via Belenzani per portarsi in piazza Pasi a Trento.
Nel mirino l'impianto di trattamento dei rifiuti gestito da "Ricicla Trentino". "Vogliamo migliori condizioni di lavoro, reddito e dignità", questo lo striscione dei manifestanti impiegati allo stabilimento di Lavis.
Diverse le criticità sollevate tra irregolarità dei pagamenti, problemi legati alla condizioni di sicurezza e altri aspetti occupazionali. "Ormai da alcuni mesi - dice Teo Molin Fop dell'Adl Cobas - chiediamo miglioramenti nelle condizioni di lavoro: abbiamo chiesto un tavolo, ma non abbiamo mai ricevuto una risposta".
I manifestanti, a voce, ma anche mediante la distribuzione di un volantino spiegano che "i lavoratori assunti dall'agenzia interinale Gi Group chiedono un netto miglioramento delle condizioni lavorative. Non vengono forniti gli adeguati dispositivi di protezione individuale e sono spesso costretti a selezionare i rifiuti senza guanti oppure con grembiuli non idonei".
A questo si aggiunge l'orario di lavoro settimanale. "Non viene sempre garantito e non vengono pagate le maggiorazioni per il sabato. All'intero dello stabilimento - aggiunge Molin Fop - c'è una netta maggioranza di lavoratori somministrati rispetto ai dipendenti diretti e questo è in contrasto con la normativa che prevede un limite massimo di lavoratori a tempo determinato o somministrato del 20% rispetto a quelli a tempo indeterminato".
I lavoratori si dicono stanchi di questa situazione e per questo scendono in piazza. "Vogliamo - conclude Molin Fop - far conoscere a tutti le condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposte le persone adibite alla differenziazione dei rifiuti. Chiediamo un coinvolgimento e una presa di posizione anche delle istituzioni cittadine e provinciali: all'interno di questo stabilimento si svolge un servizio di cui beneficiano tutti i trentini".
