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Il ritorno del cervo dopo l'alluvione. Le spettacolari immagini di Caoria
Liberato dal Centro faunistico minacciato dall'esondazione del Vani, il grande ungulato è tornato dal responsabile del parco, portando con se tutto il branco in fuga
CAORIA. Quando la piena del torrente Vanoi minacciava di invadere il centro faunistico, il responsabile Martino Erlacher ha dovuto prendere la decisione di liberare i quattordici cervi, riuscendo a mettere in salvo soltanto i quattro caprioli. La furia dell'acqua avrebbe travolto tutti gli animali, così come ha travolto la struttura, con il recinto divelto e l'area completamente allagata.
Per tre anni il Centro faunistico del Vanoi aveva ospitato gli animali feriti. Una struttura ideata dall'amministrazione che aveva comperato i terreni, con la Proloco che aveva pensato al recinto e la passione di Martino Erlacher che aveva trasformato quel luogo in un centro didattico. Un luogo che d'improvviso è scomparso, devastato dall'alluvione.
Erlacher credeva di non rivederli più quei cervi che tanto amorevolmente aveva ospitato. Invece sono tornati: un video mozzafiato ritrae il momento dell'incontro con il capobranco, il maschio con il palco maestoso che si avvicina al responsabile del parco il giorno dopo i temporali.
"Abbiamo discusso un po'", afferma Erlacher. E si vedono i due fermi sulla strada, con le macchine che si fermano a distanza. Una 'chiacchierata' in cui forse il responsabile della struttura avrà spiegato che ha fatto di tutto per metterli in salvo ma che non ci è riuscito.
Riportato in una zona recintata, dopo l'arrivo del capobranco sono arrivati anche gli altri cervi. "Sono tornati tutti - spiega Erlacher - e ora sono all'interno di un piccolo recinto". Serve però uno spazio più grande: "C'è bisogno urgente di ripristinare l'area distrutta dalla piena". Servono soldi, mezzi, escavatori.
L'appello alla politica, all'amministrazione provinciale: "Abbiamo subito contattato il servizio faunistico ma ci vorranno mesi prima che si risolva la situazione. Con due escavatori si riuscirebbe a mettere in sicurezza l'alveo e per il recinto basterebbe ricostruirne la metà, perché l'altra metà ha retto".
Martino Erlacher aspetta fiducioso che dalla Provincia venga qualcuno a rendersi conto della situazione, e forse anche il grande cervo con il grande palco farebbe volentieri una chiacchierata con qualche dirigente provinciale. "Serve il recinto, bisogna ripristinare l'area del Centro faunistico".