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Stop alla marijuana light, il Cannabis Shop Amsterdam di Trento: ''Vogliono arrivare a tassarla''
Il Consiglio superiore della Salute non esclude danni anche con l'utilizzo di cannabis con Thc a bassa concentrazione. Adesso la decisione di vietare la vendita spetta al Ministero

TRENTO. Stop alla vendita di cannabis light “perché non si conoscono bene gli effetti che può avere anche a basse concentrazioni di Thc” e su particolari tipi di individui. La nota è arrivata dal Consiglio superiore della Sanità che raccomanda quindi che non sia consentita la libera vendita.
Secondo alcuni esperti, la quantità di principio attivo contenuta nella cosiddetta cannabis light, che può andare dallo 0.2% allo 0.6%, pur essendo minima non esclude che ci possano essere dei danni sulla salute soprattutto dei giovani.
Ma come si è arrivati a questo parere del Consiglio superiore della Sanità?
Sulla questione della cannabis light il precedente ministro della Salute ad inizio anno aveva chiesto un parere interno al Consiglio superiore di sanità sulla eventuale pericolosità per la salute di questa sostanza. Il Consiglio si è espresso il 10 aprile scorso e il ministro ha investito della questione l'Avvocatura generale dello Stato per un parere anche sulla base di altri elementi da raccogliere. “Non appena riceverò tali indicazioni – ha spiegato la neo ministra Grillo - assumerò le decisioni necessarie, d'intesa con gli altri ministri".
L'utilizzo della cannabis light è aumentato notevolmente anche in Trentino come nel resto d'Italia. Nel giro di cinque anni nel nostro Paese sono cresciuti di dieci volte i terreni coltivati a cannabis sativa, dai 400 ettari del 2013 ai quasi 4mila stimati per il 2018 nelle campagne. I dati sono stati diffusi dalla Coldiretti e riportati dal Sole 24 Ore.
A Trento, nel settembre dello scorso anno è stato aperto il primo Cannabis Store Amsterdam con prodotti che hanno principio entro i limiti stabiliti dalla legge. Proprio quei prodotti che sarebbero ora messi in discussione dal Consiglio superiore della Sanità e per i quali la neoministra Grillo potrebbe vietarne la vendita.

“Abbiamo sentito questo parere del Consiglio superiore della Sanità sulla cannabis light – hanno spiegato i titolari – e nel caso si decidesse di vietarne la vendita i primi ad essere colpiti saremmo proprio noi”.
Per i titolari del negozio in via I° Androna di Borgo Nuovo l'idea è che si sia però prendendo un'altra strada. “L'utilizzo di questa cannabis che ha principio attivo allo 0.2% è ormai molto diffuso – spiegano – e solo la nostra catena in sei mesi ha aperto 112 negozi. Crediamo invece che si arriverà, come già successo per le sigarette elettroniche, ad una tassazione”.
Al momento gli affari del Cannabis Shop Amsterdam sembrano andare bene. “Abbiamo avuto un aumento continuo di clienti – spiegano – soprattutto adulti e anziani che decidono di venire a prendere alcuni prodotti a partire dalle tisane alla cannabis all'olio antinfiammatorio”.
