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Trans assolta, non è lei che ha rubato il Rolex. Il cliente non si ricordava il volto, decisivo il confronto

Sulla trans è stata eseguita anche una perizia per verificare l'avvenuta transizione e se i seni fossero finti oppure veri. Assolta, ora si indaga su persona che le somiglia

Pubblicato il - 22 giugno 2018 - 11:50

TRENTO. Diciamo che il volto non è stata la parte del corpo che più ha attirato l'attenzione del cliente di una trans, perché quando la polizia gli ha mostrato alcune foto segnaletiche, del volto ovviamente, l'uomo è andato in confusione e ha indicato come l'autrice del furto del suo Rolex una persona che non c'entrava affatto.

 

Subito dopo aver consumato la prestazione, mentre si stava facendo la doccia, la trans si è intascata il prezioso orologio e poi ha chiesto come 'riscatto' 2 mila euro. Fingendo di assecondare la richiesta, l'uomo è uscito dall'appartamento con la scusa di prelevare il denaro, recandosi invece in Questura per raccontare l'accaduto.

 

All'arrivo della polizia, della trans nessuna traccia. L'appartamento usato come alcova non è intestato alla prostituta e dall'intestatario è impossibile risalire all'autore del furto. Si sottopongono quindi alla vittima le foto segnaletiche e senza nessun dubbio viene indicata una trans di origini sudamericane.

 

Rintracciata, ha un alibi di ferro: in quel momento era fuori città, ricoverata in ospedale in Veneto. Ma l'indagine continua, all'indagata viene addirittura negato il rinnovo del permesso di soggiorno. La stessa indagata indica un'altra trans, che le assomiglia, come possibile autrice del reato.

 

Alla parte lesa, l'uomo che ha subito il furto dopo la prestazione sessuale, sono quindi sottoposte altre foto segnaletiche, che comprendono la trans che assomiglia all'indagata. Ma l'uomo è sicuro e indica di nuovo la stessa trans. E' qui che la difesa chiede il confronto diretto con l'accusatore: durante il processo, uno di fronte all'altro, la vittima si ricrede e dice che la persona che ha davanti non è l'autrice del furto del suo Rolex.

 

Per approfondire la vicenda è stato eseguita pure una perizia affidata ad un ginecologo-sessuologo. Ha dovuto verificare se i seni della trans fossero veri oppure finti, se la transizione al sesso femminile fosse completata. Ora le indagini ora si sono spostate verso la persona che somiglia alla trans sudamericana, quella indicata erroneamente dal cliente derubato e smemorato è stata assolta

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