Accusato di aver avuto rapporti con minorenni con disturbi alimentari mentre esercitava abusivamente la professione di medico
E' finito in carcere un 50enne di Laces dopo le indagini dei carabinieri di Merano e i Nas di Trento. L'uomo sarebbe un pranoterapeuta che da decenni lavorava in casa doveva aveva allestito un ambulatorio

MERANO. Era un pranoterapeuta ma dagli anni '90 esercitava l'attività di medico e, stando alle indagini delle forze dell'ordine, avrebbe anche compiuto atti sessuali con pazienti minorenni. Nello specifico diciassettenni con problemi alimentari con le quali era riuscito a instaurare dei legami sentimentali, dei veri e propri rapporti di fiducia, rafforzati anche da scambi di regali e confessioni, che in alcuni casi sarebbero sfociati in rapporti sessuali.
Da ieri il 50enne di Laces accusato di esercizio abusivo della professione medica e di aver compiuto atti sessuali con minorenni a lui affidate in cura è in carcere a Bolzano. Il provvedimento è frutto di una prolungata e complessa attività di indagine coordinata dalla procura della repubblica di Bolzano, che ha consentito di accertare che l’uomo, sin dagli anni ’90, aveva allestito, nei pressi della propria abitazione, una sorta di ambulatorio con tanto di attrezzatura specialistica di tipo sanitario, tariffari e referti diagnostici. E l'uomo, pur essendo solo un pranoterapeuta esercitava di fatto l’attività di medico, nello specifico di medicina alternativa, pur non essendo in possesso di validi titoli.
I carabinieri sono riusciti anche a documentare che nell’ambito di questa attività aveva compiuto atti sessuali con pazienti minori di età. In particolare, per l'accusa l’indagato avrebbe approfittando dello stato di fragilità psicologica di ragazzine diciassettenni con disturbi alimentari. L'uomo, infatti, sarebbe riuscito ad instaurare con le giovani dei legami sentimentali, faceva loro dei regali di varia natura, come capi di abbigliamento o telefoni cellulari, e talvolta le portava con sé per trascorrere dei weekend in varie città italiane.
Nel corso delle operazioni i carabinieri hanno sequestrato la documentazione comprovante lo svolgimento della attività medica e vario materiale elettronico e informatico, tutto rinvenuto all’interno dell’ambulatorio e dell’abitazione, ora al vaglio degli inquirenti al fine di riscontrare la commissione di eventuali analoghe condotte nei confronti di altri pazienti di minore età.
Ad eseguire l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Bolzano sono stati i carabinieri della compagnia di Merano e quelli del Nas di Trento.