Tensione nei cieli del Garda, aereo civile perde il contatto radio: entra in azione un caccia che lo intercetta
Questa mattina attorno alle 10 un caccia F-2000 Eurofighter dell'Aeronautica Militare, con compiti di sorveglianza dello spazio aereo, è intervenuto per intercettare un velivolo civile della Lauda Air. Una volta accertato che non fosse in atto un’emergenza, lo ha scortato fino al confine dello spazio aereo nazionale, per poi tornare alla base

TRENTO. Momenti di tensioni questa mattina nel cielo sopra il lago di Garda. Un caccia F-2000 Eurofighter dell'Aeronautica Militare, con compiti di sorveglianza dello spazio aereo, è intervenuto per intercettare un velivolo civile della Lauda Air.
Questo si è reso necessario quando, durante il sorvolo dello spazio aereo nazionale, il velivolo civile aveva perso il contatto radio con gli enti di controllo del traffico aereo.
Il caccia F-2000 si trovava già in volo per un’attività addestrativa e, attorno alle 10, ha ricevuto l’ordine di intercettare il velivolo civile che aveva interrotto le comunicazioni.
Come previsto dalle procedure del sistema di difesa aerea, l’ordine è stato impartito dal CAOC (Combined Air Operation Centre) di Torrejon in Spagna, centro Nato responsabile della sorveglianza dell’area, in coordinamento con il Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico e gli enti della Forza Armata deputati alla sorveglianza dello spazio aereo nazionale e Nato.
L’intercettazione, pochi minuti dall'ordine, è avvenuta nei cieli sopra il lago di Garda, dove il caccia F-2000 Eurofighter, ha identificato il velivolo civile tramite VId (Visual Identification). Una volta accertato che non fosse in atto un’emergenza, lo ha scortato fino al confine dello spazio aereo nazionale, per poi tornare alla base.
La catena di allertamento per questo tipo di eventi e per le violazioni dello spazio aereo prevede infatti che l’ordine di intervento immediato dei caccia (“scramble”) venga impartito dal CAOC (Combined Air Operation Centre) di Torrejon (Spagna), l’ente della NATO responsabile del servizio di sorveglianza dello spazio aereo nell’area che integra le capacità di sorveglianza e controllo del 11° gruppo D.A.M.I. e 22° Gruppo radar.
Tre sono gli Stormi dotati di assetti Eurofighter, che l’Aeronautica Militare impiega per il servizio di Difesa Aerea: il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle ed il 37° Stormo di Trapani, i quali alimentano a turno, secondo necessità, anche una cellula temporanea presso la base del 51° Stormo di Istrana. Da marzo 2018 inoltre, nel sistema di Difesa Aerea sono stati integrati anche i velivoli F35 del 32° Stormo di Amendola, che
contribuiscono, con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione, alla difesa dei cieli italiani.
Nella catena di difesa aerea NATO fanno parte anche l’11° Gruppo D.A.M.I. (Difesa Aerea Missilistica Integrata) di Poggio Renatico (FE) e il 22° Gruppo Radar di Licola (NA), i cui controllori che hanno il compito di avvistare e identificare tutto il traffico aereo che opera nello spazio aereo nazionale e controllare gli assetti della Difesa Aerea per intercettare le potenziali minacce aeree.