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Coronavirus, gli anziani possono non andare a messa e la confessione va data da 1 metro di distanza
Sono dispensate dal precetto di partecipare di persona alla messa festiva e quindi sono invitate a non recarsi in chiesa, le persone anziane. Essi possono unirsi alla preghiera della Chiesa attraverso le trasmissioni parrocchiali, radiofoniche o televisive e accedendo alla Comunione spirituale

TRENTO. Sono arrivate nuove disposizioni da parte dell'Arcivescovo Lauro in merito ai comportamenti da tenere per limitare ed evitare la diffusione del coronavirus. Ferme restando le precedenti disposizioni e in conformità alle norme ministeriali e alle indicazioni delle Autorità sanitarie, l’Arcivescovo ha infatti disposto che i riti liturgici siano celebrati attenendosi a quanto specificano le disposizioni governative circa la necessità della distanza di almeno un metro tra le persone presenti, prendendo gli opportuni provvedimenti perché questo sia possibile.
Sono dispensate dal precetto di partecipare di persona alla messa festiva e quindi sono invitate a non recarsi in chiesa, le persone anziane, coloro che presentano sintomi di malattia, in particolare febbre, tosse o congiuntivite e le persone “affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita” (Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020). Essi possono unirsi alla preghiera della Chiesa attraverso le trasmissioni parrocchiali, radiofoniche o televisive e accedendo alla Comunione spirituale.
La celebrazione del sacramento della penitenza è possibile nella forma individuale, prevedendo che il confessore riceva il penitente esclusivamente in sacrestia (o in altro locale adatto, eventualmente anche all’interno dell’oratorio o della canonica), dove sia possibile rispettare una distanza interpersonale di almeno un metro e garantire la necessaria riservatezza. I penitenti attendano il proprio turno senza assieparsi.