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Crisi del miele a livello nazionale ma il Trentino è un'isola felice. Facchinelli: ''Ottimo avvio della produzione'
Oggi è la Giornata mondiale delle Alpi. In Trentino avviata "un'ottima raccolta di miele'' spiega il presidente degli Apicoltori. A livello nazionale, però, compromessa fino ad ora la produzione di miele Made in Italy che a macchia di leopardo crolla fino all’80% rispetto alla media per effetto dell’andamento climatico anomalo con una grave siccità

TRENTO. “Evidentemente siamo un'isola felice perché la situazione è molta positiva e la qualità del miele si prospetta ottima” ne è convinto il presidente degli Apicoltori trentini, Marco Facchinelli, che stenta quasi a credere che a livello nazionale la produzione del miele stia invece affrontando, in alcuni casi, un vero e proprio disastro. La situazione in Trentino è in controtendenza.
Oggi, mercoledì 20 maggio, si festeggia la Giornata mondiale delle api istituita dall’Onu nel 2018.
I dati diffusi dalla Coldiretti non sono per nulla positivi. La produzione di miele Made in Italy a macchia di leopardo crolla fino all’80% rispetto alla media per effetto dell’andamento climatico anomalo con una grave siccità che ha ridotto le fioriture e stressato le api.
L’inverno bollente e la pazza primavera segnata da gelate – sottolinea la Coldiretti – hanno creato in molte regioni gravi problemi agli alveari con le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare. Il poco miele che sono riuscite a produrre se lo mangiano per sopravvivere, anche se – precisa la Coldiretti – non mancano lungo la Penisola situazioni più positive rispetto allo scorso anno.
Ma a rischio è anche il miele con un raccolto che in Italia rischia di essere anche peggiore del 2019, quando, con una produzione nazionale di appena 15 milioni di chili a fronte di un quantitativo di quasi 25 milioni di chili importato durante l’anno dall’estero, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, con il 40% che arriva dall’Ungheria e oltre il 10% dalla Cina. In altre parole – precisa la Coldiretti – quasi 2 barattoli di miele su tre sono stranieri.

Una situazione, insomma, per nulla positiva alla quale, però si contrappone quella trentina che per gli apicoltori sembra invece andare a gonfie vele.
“Nella prima parte della stagione con la fioritura del melo – ha spiegato il presidente degli apicoltori Marco Facchinelli – è andato tutto molto bene e la qualità è stata ottima. Ora stiamo andando avanti con le api che raccolgono l'acacia ed era da tempo che non si vedeva una qualità simile”.
Un avvio di raccolta molto positivo grazie all'assenza di particolari problemi relativi al clima. “L'unica cosa che posso dire – ha continuano Facchinelli – è che spero torni presto il sole. La raccolta che vedremo prossimamente interesserà i millefiori, il tiglio e più avanti ancora il castagno. Per ora i problemi che ci sono a livello nazionale, fortunatamente, in Trentino sono assenti”.