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LE FOTO. Alberi cementati alla base e pali della luce nella terra: l'incomprensibile scelta in un parcheggio cittadino
Ciò che è avvenuto in un parcheggio di Trento nord, fuori dalle piscine di Gardolo, appare piuttosto incomprensibile. Tra le piazzole, infatti, ci sono delle aiuole con piantati una quindicina di alberi, a ombreggiare gli stalli. I frassini, ancora giovani, sono stati cementati alla base, impedendo alle radici di assorbire correttamente l'acqua

TRENTO. Cementare la base di un albero non è proprio una grande idea. L'isolamento del tronco dalle radici, la costrizione a cui queste ultime si obbligano, la stessa impossibilità per la pianta di crescere libera rischiano di indebolire i vegetali, portando in poco tempo alla secchezza e alla morte.
Eppure, in un parcheggio nella parte nord di Trento, una quindicina di frassini hanno subito questa triste sorte. Piantati nell'area sosta rivolta verso il Calisio, dietro alle piscine di Gardolo, questi alberi avrebbero la funzione di ombreggiare i posti, dividendo le file. Ordinati a cinque o sei per fila lungo tre aiuole, sono stati tutti cementati alla base, impedendo alle radici di respirare.

A rendere più curiosa la cosa, tra l'altro, c'è il fatto che i lampioni poggino invece sulla nuda terra, attorniati da teloni disposti per far crescere gli arbusti.
Non è chiara la logica con cui gli alberi siano stati trattati in questa maniera. Forse la fatica di tagliare le erbacce o le “indisciplinate” radici che attraversano il cemento, resta il fatto che rischiano seriamente di deperire e cadere. Il maggior rischio, infatti, oltre al deperimento, sta proprio nel fatto che le radici indebolite possano portare alla loro caduta alla prima folata di vento abbastanza forte, non una novità in questi ultimi anni.
