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Stroncato un giro di “spacciatori in erba”. 4 minorenni collocati in comunità
E' successo a Trento nord, dove i giovani conducevano da tempo un giro di spaccio di marijuana e hashish. L'operazione "Amore mio" ha permesso di denunciare 6 minorenni per detenzione e spaccio di stupefacenti, di cui 4 collocati in strutture comunitarie del Triveneto

TRENTO. Sono 4 i giovani minorenni collocati in comunità a seguito di un'operazione condotta con successo dai carabinieri della compagnia di Trento. Il tutto è scaturito da una denuncia di estorsione dello scorso ottobre, da cui è nata un'indagine da un nome curioso: “Amore mio”. Condotta nell'area nord del capoluogo, l'attività dei militari ha portato a sgominare una banda di minorenni dediti allo spaccio di marijuana e di hashish.
All'alba del 14 gennaio 2020, i carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare con collocamento presso una comunità nei confronti di 4 giovani minorenni, ritenuti responsabili di detenzione e cessione di stupefacenti. L'operazione, condotta grazie all'ausilio di un'unità cinofila antidroga, ha permesso di rinvenire nelle perquisizioni domiciliari ben 195 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e il materiale per la preparazione e il confezionamento dello stupefacente.
Lungo il lavoro di controllo e pedinamento. L'indagine, denominata “Amore Mio” in analogia al modo con il giovane capo banda, soprannominato “Napoli”, era solito chiamare i propri collaboratori, è stata portata a termine dalla sezione operativa della compagnia di Trento sotto la direzione della Procura della Repubblica per i minorenni e ha permesso di acquisire importanti e gravi elementi indiziari a carico di 6 ragazzi che tra l'ottobre e il dicembre 2019 hanno disinvoltamente condotta un'attività di spaccio a favore di numerosi clienti, quasi tutti coetanei.
Le cessioni venivano organizzate in diversi luoghi di incontro della città, ritenuti idonei e non usualmente frequentati dagli spacciatori per evitare così gli eventuali controlli delle forze dell'ordine. Complice la giovanissima età degli indagati e il modo di muoversi e comunicare tra loro, l'attività di controllo e pedinamento è risultata dunque particolarmente delicata e complessa.
Molte le cessioni al dettaglio accertate, per dosi tra i 5 e i 10 euro, che nel tempo hanno però fruttato una cospicua somma di denaro agli "spacciatori in erba". Dalle prove costituite, per quattro di loro è stata così disposta la misura cautelare del collocamento in varie comunità del Triveneto. Tutti i sei, invece, dovranno rispondere di spaccio e detenzione di stupefacente.