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Tornato dalla Thailandia, primario non si mise in isolamento e visitò circa 50 pazienti. Era positivo. Accusato di epidemia colposa
Un primario dell'ospedale San Martino di Belluno è accusato di epidemia colposa aggravata. Tornato dalla Thailandia dopo una vacanza in febbraio, non si sottopose all'isolamento e tornò immediatamente al lavoro. Visitati una cinquantina di pazienti, dopo qualche giorno si è sentito male ed è risultato positivo al Covid. Quasi 200 furono le persone tamponate, con l'individuazione di un focolaio. Indagati anche 4 colleghi per falso

BELLUNO. Quando si è sottoposto al tampone, il primario aveva già visitato una cinquantina di pazienti. Risultato positivo, ha provocato la messa in isolamento di circa 70 persone, oltre al “tamponamento” di oltre 100 sanitari che lavorano nell'ospedale. Per questo il medico è finito sotto la lente degli investigatori, accusato di essersi reso protagonista di irregolarità nel rientro in corsia che avrebbero provocato il focolaio dell'ospedale del capoluogo dolomitico.
Con lui altri 4 colleghi sono invece indagati per averlo coperto. Il dottore, primario del San Martino di Belluno, sarebbe infatti rientrato dalle vacanze in Thailandia prendendo posto sul luogo di lavoro senza sottoporsi all'isolamento fiduciario. Il tutto, a inizio marzo, quando la tensione per la diffusione del Coronavirus stava aumentando e in Italia il governo decideva le prime misure per contenerlo.
La mancanza di sintomi immediati deve aver fatto pensare al medico che non ci fossero problemi. Forte di questa convinzione, avrebbe ripreso a visitare i pazienti, con il beneplacito di 4 colleghi. Dopo qualche giorno, però, le sue condizioni sono peggiorate e solo di fronte ai sintomi del virus ha deciso di sottoporsi al tampone nasofaringeo, da cui emergeva, appunto, la sua positività.
L'accusa, molto grave, è di epidemia colposa aggravata, mentre ai colleghi si attribuisce la dichiarazione del falso per averlo coperto e modificato il fascicolo del procedimento disciplinare interno. Dopo i controlli a tappeto eseguiti nella struttura, infatti, venne scovato un focolaio con 4 contagi diretti.