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Contatta una prostituta online ma in realtà è una trappola: malmenato e rapinato in casa. I carabinieri arrestano la banda di malviventi

Secondo la ricostruzione dei carabinieri il cliente era stato avvicinato su un sito d’incontri per poi subire una violenta rapina in casa. I quattro componenti della banda sono accusati di rapina aggravata e sequestro di persona

Pubblicato il - 01 ottobre 2021 - 16:03

SAN BONIFACIO (VR). I carabinieri di San Bonifacio nel corso di un’operazione condotta tra venerdì e sabato, nelle province di Milano, Vicenza e Verona, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone. Si tratta di tre uomini una donna tutti originari dell’est europeo, che sono accusati di rapina aggravata e sequestro di persona.

 

Il provvedimento nasce da una complessa indagine, coordinata dal sostituta procuratrice Elisabetta Labate, partita da un’efferata rapina avvenuta lo scorso maggio nell’abitazione di un giovane che aveva concordato una prestazione sessuale con una donna rispondendo a un annuncio pubblicato sulla bacheca web di un sito d’incontri.

 

Dopo il rapporto, la donna, con una scusa, era andata in bagno da dove aveva chiamato i complici che, una volta localizzato l’appartamento, hanno sfondato la porta d’ingresso aggredendo e malmenando la vittima per estorcere altro denaro. In seguito all’aggressione il giovane ha riportato delle lesioni giudicate guaribili in 30 giorni.

 

Grazie a un’approfondita analisi dei dati informativi presenti sulla banca dati delle forze di polizia, incrociati dagli investigatori con gli elementi rilevati dalla visione dei filmati registrati dalle telecamere comunali, i carabinieri riusciti a identificare i sospetti, tutti gravati da precedenti per reati contro il patrimonio.

 

Gli stessi sarebbero gli autori di un analogo episodio avvenuto qualche giorno dopo in provincia di Padova, nel comune di Galzignano Terme, dove avevano messo in pratica lo stesso modus operandi rapinando la vittima di 1.500 euro. In questo caso i giudici hanno contestato anche il reato di sequestro di persona essendo stata, la vittima, rinchiusa in una stanza per evitare che desse l’allarme. I quattro si trovano ora nelle carceri di Milano San Vittore, Verona Montorio e Vicenza.

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