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Coronavirus, nei mesi della pandemia triplicate le consegne dei pacchi. Cna: ''Consentire ai corriere di utilizzare anche strade normalmente chiuse al traffico''
Cna-Shv, che da diversi mesi è solerte partner del Comune capoluogo per elaborare misure innovative per la consegna delle merci in centro (piattaforma di interscambio e cargo-bike) e nei quartieri (delivery point presso attività commerciali esistenti), insiste sulla necessità di rendere fluida l’attività dei corrieri e dei mezzi aziendali, e la mobilità in generale, ma non certo per agevolare alternative al preziosissimo commercio di vicinato”

BOLZANO. Triplicare i pacchi da far arrivare a cittadini e aziende passando da 10 mila unità giornaliere a oltre 30 mila in tutta la provincia. Sono i dati che vengono forniti dalla Cna Shv dell'Alto Adige e che riguardano le consegne di merci a privati ed attività commerciali.
Questa attività, da quando è esplosa la pandemia, è triplicata. Gli operatori del settore, sia corrieri sia i piccoli trasportatori (padroncini) hanno segnalato già diverse criticità.
“Questo dato – commenta Claudio Corrarati, presidente di Cna-Shv - fa emergere con prepotenza la necessità di dedicare i prossimi mesi al monitoraggio degli spostamenti delle merci che vengono consegnate in città e nei centri urbani di fondovalle: si rende necessario accelerare ogni azione finalizzata al miglioramento della viabilità del capoluogo, con provvedimenti di medio orizzonte che ottimizzino i flussi, consentendo ai corrieri e ai veicoli aziendali di utilizzare anche strade normalmente chiuse al traffico. Ribadiamo ancora una volta l’esempio della riuscita sperimentazione di viale Trento, replicabile su ponte Resia, via Siemens, via Pacinotti, via Claudia Augusta, le parallele a viale Druso, possibilmente con apposita segnaletica elettronica attivabile a distanza dalla centrale del traffico della Polizia municipale”.
La Cna non nasconde le preoccupazioni per il cambiamento di paradigma dell’economia e dei consumi: “Ci auguriamo che le misure restrittive cessino presto – afferma Corrarati - e non spingano ancor di più i cittadini ad effettuare acquisti online o la consegna di alimenti a domicilio. Questo andazzo metterebbe il commercio, la ristorazione e le aziende di vicinato in condizioni di subire la grande distribuzione e il commercio online, al punto da dover gettare la spugna, lasciando il deserto nelle periferie, nei quartieri e preoccupanti serrande abbassate pure in centro”.
Tra gli interventi che arrivano nelle proposte di Cna-Shv, che da mesi sta cercando di elaborare misure innovative per la consegna delle merci in centro (piattaforma di interscambio e cargo-bike) e nei quartieri (delivery point presso attività commerciali esistenti), c'è quella di rendere fluida l’attività dei corrieri e dei mezzi aziendali, e la mobilità in generale, ma non certo per agevolare alternative al preziosissimo commercio di vicinato.