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Dal Governo stop all'export di bombe e missili a Emirati e Arabia Saudita. Rete italiana pace e disarmo: ''Atto di portata storica''
Secondo quanto appreso dalla Rete Italiana Pace e Disarmo il provvedimento riguarda almeno 6 diverse autorizzazioni già sospese con decisione presa a luglio 2019. Secondo le elaborazioni la revoca decisa dall’Esecutivo per questa sola licenza andrà a cancellare la fornitura di oltre 12.700 ordigni

TRENTO. Il governo italiano ha annunciato di aver revocato la concessione delle licenze per l'export di bombe verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. La decisione è stata ufficializzata da un atto dell'Unità per le autorizzazioni dei materiali d'armamento (Uama) che fa capo alla Farnesina.
Secondo quanto appreso dalla Rete Italiana Pace e Disarmo il provvedimento riguarda almeno 6 diverse autorizzazioni già sospese con decisione presa a luglio 2019 tra le quali la licenza MAE 45560 decisa verso l’Arabia Saudita nel 2016 durante il Governo Renzi (relativa a quasi 20mila bombe aeree della serie MK per un valore di oltre 411 milioni di euro). Secondo le elaborazioni di Rete Pace Disarmo e Opal la revoca decisa dall’Esecutivo per questa sola licenza andrà a cancellare la fornitura di oltre 12.700 ordigni.
Una decisione, quella ufficializzata ieri, che è di portata storica per la quale è stata espressa soddisfazione da parte di numerose organizzazione a partire da Amnesty International Italia, Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile, Fondazione Finanza Etica, Medici Senza Frontiere, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo, Save the Children Italia insieme ai partner internazionali European Center for Constitutional and Human Rights e Mwatana for Human Rights.
“Questa decisione – viene scritto dalla Rete Italia Pace e Disarmo – pone fine alla possibilità che migliaia di ordigni fabbricati in Italia possano colpire strutture civili, causare vittime tra la popolazione o possano contribuire a peggiorare la già grave situazione umanitaria nel Paese. Un atto che, soprattutto, permette all’Italia di essere più autorevole sul piano diplomatico della richiesta di una soluzione politica al conflitto”.
Questi ordigni che l'Italia esportava sono stati utilizzati principalmente nel conflitto in Yemen, Paese dove Arabia Saudita ed Emirati sono coinvolti militarmente nel quadro di una coalizione araba che sostiene il governo Hadi, riconosciuto dalla comunità internazionale, e combatte i ribelli Houthi. Dal canto suo Amnesty International Italia ha spiegato che “Lo stop all’invio di missili e bombe d’aereo non può da solo far cessare la guerra in Yemen ed alleviare le sofferenze di una popolazione stremata da conflitto, carestia e malattie, ma costituisce un passo necessario a creare le precondizioni per la Pace”.
Ieri la decisione è stata annunciata dal ministero degli Esteri, Luigi di Maio, attraverso un post sui sociale nel quale ha spiegato che “Il Governo ha revocato le autorizzazioni in corso per l’esportazione di missili e bombe d’aereo verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti”. Un atto, ha continuato, “che ritenevamo doveroso, un chiaro messaggio di pace che arriva dal nostro Paese. Il rispetto dei diritti umani è un impegno per noi inderogabile”.
