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Dopo quasi un mese, un cane fiuta i 4 corpi degli escursionisti sepolti da un'enorme valanga sul Monte Velino
Sono stati recuperati 3 corpi dei 4 escursionisti scomparsi lo scorso 24 gennaio sul Monte Velino, in Abruzzo. Le operazioni di recupero del quarto avverranno quando calerà il pericolo valanghe. Nell'attività di ricerca, un gatto delle nevi si era schiantato al suolo nel tentativo di portarlo in quota con l'elicottero

MASSA D'ALBE. Sono stati recuperati 3 corpi dei 4 escursionisti dispersi dallo scorso 24 gennaio sul Monte Velino, in provincia de L'Aquila. Le operazioni di recupero del quarto ricominceranno nella giornata di sabato 20 febbraio, dopo che è stato individuato ma il pericolo alto di valanghe ha spinto i soccorritori a sospendere le operazioni.
Le speranze di trovare vivi i 4 erano ormai ridotte al lumicino, quando nel corso delle operazioni di ricerca, nel pomeriggio di venerdì 19, veniva dapprima individuato il corpo di Valeria Mella, una 25enne facente parte del quartetto. Lì vicino sono poi apparsi i cadaveri di Tonino Durante, 60 anni, Gian Mauro Frabotta, 33, e di Gianmarco Degni, di 26.
Tutti originari di Avezzano, i 4 sono stati trovati grazie a un cane dell'Unità cinofila, sepolti sotto una consistente coltre di neve. Per la loro ricerca era stata attivata un'imponente operazione, con elicotteri, unità specializzate per l'individuazione delle persone sotto le valanghe, volontari e forze dell'ordine.
Il 30 gennaio, nell'ambito delle ricerche, un gatto delle nevi trasportato in quota con un elicottero si era sganciato, precipitando al suolo (QUI articolo).