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Recensioni da 4 stelle sui social ma la cucina è fatiscente, dalla cappa cola l'unto e la cella frigo è in cortile: chiuso e sanzionato un locale di Merano
Due i controlli eseguiti dai militari dell'arma in Alto Adige negli ultimi giorni insieme ai Nas di Trento: oltre al locale di Merano per un ristorante etnico di Bressanone è arrivata una violazione amministrativa per i documenti e i controlli mancanti e per alcune etichette irregolari

MERANO. Su diversi social network a tema culinario aveva ricevuto valutazioni più che positive, addirittura da 4 stelle su 5, ma in cucina la situazione era diversa: dopo il controllo di carabinieri e Nas è scattata la sospensione dell'esercizio per un ristorante-trattoria in corso delle Libertà a Merano.
I militari di Merano infatti sono entrati nel locale per un controllo insieme ai Nas di Trento, trovando la cucina e il deposito per gli alimenti in pessime condizioni igienico-sanitarie. Le pareti erano ingiallite dai fumi di cottura, gli attrezzi sporchi e dalla cappa di aspirazione scendeva dell'unto percolante. La cella frigo poi, dicono i carabinieri, era in cortile. In tutto la struttura era fatiscente e mai ristrutturata: il tutto nonostante l'esercizio fosse valutato molto positivamente su diversi social network dedicati alla cucina. Al titolare sono state quindi contestate le previste sanzioni amministrative e l'Asdaa/sabes ha già inoltrato la sospensione dell'esercizio, contestualmente eseguita dai carabinieri.
Il secondo controllo è invece avvenuto a Bressanone, in un alimentari etnico del centro. In questo caso l'attività ha però scampato la chiusura non avendo al suo interno irregolarità abbastanza gravi. I carabinieri non hanno infatti trovato l'atto autorizzativo per il commercio di alimenti (ma che probabilmente è stato solo perso perché, dicono le autorità, sembra impossibile il locale sia riuscito ad aprire senza) né il manuale Haccp. La temperatura del frigo inoltre non veniva registrata. Nel complesso però i locali erano tenuti puliti, anche se mancavano le etichette in lingua italiana sui prodotti di provenienza straniera. Al proprietario, un giovane pakistano, sono state quindi contestate le violazioni amministrative per i documenti e i controlli mancanti, oltre che per le etichette irregolari,