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Scivola di notte e si rompe la gamba sulla Vigolana: dal rifugio coperte e bevande calde prima dell'arrivo del Soccorso Alpino
Protagonista della vicenda un'escursionista di 74 anni che, in compagnia della figlia, stava scendendo dalla cima perché non aveva trovato posto per dormire al bivacco della Madonnina. Mentre cercava di raggiungere il rifugio Casarota per passare la notte l'uomo è scivolato sul sentiero, procurandosi una frattura esposta della gamba. L'intervento del Soccorso alpino è terminato alle 4

TRENTO. E' stato un intervento complesso quello che nella notte tra sabato 2 e domenica 3 ottobre ha portato avanti il Soccorso alpino sulla Vigolana: dopo esser scivolato sul sentiero un escursionista vicentino di 74 anni ha riportato una frattura esposta alla gamba ma, a causa della nebbia, l'elicottero non ha potuto alzarsi in volo. I soccorritori sono quindi dovuti salire a piedi ma, mentre arrivavano, la gestrice del rifugio Casarota ha raggiunto l'infortunato sul luogo dell'incidente, portando coperte e bevande calde.

La chiamata al numero unico per le emergenze è arrivata verso le 21 e 30: il 74enne stava scendendo dalla cima della Vigolana insieme alla figlia perché i due non avevano trovato posto al bivacco della Madonnina. L'uomo si stava quindi dirigendo al rifugio Casarota per passare la notte quando, tra il rifugio e il Becco di Filadonna (sul sentiero 442) in prossimità del passo di Bus de le Zele a 1.900 metri di altitudine, è scivolato procurandosi una frattura esposta della gamba.
A causa della nebbia però, l'elisoccorso non ha potuto alzarsi in volo per l'operazione di recupero e nemmeno trasferire in quota gli operatori della Stazione altipiani, pronti in piazzola. I soccorritori si sono quindi incamminati per raggiungere l'infortunato a piedi insieme agli operatori della Stazione di Levico. Ed è stato proprio in quel momento che la gestrice del rifugio Casarota è salita fino al luogo dell'incidente, portando coperte e bevande calde all'infortunato.

I soccorritori, tra cui un medico e un'infermiera del Soccorso alpino, hanno raggiunto il 74enne e lo hanno sottoposto a terapia antalgica per il dolore. Intorno all'1, dopo aver stabilizzato e imbarellato l'infortunato, un totale di 16 soccorritori hanno cominciato la discesa, resa però difficile dalla scarsissima visibilità dovuta alla nebbia, dandosi il cambio per il trasporto della barella fino al rifugio Casarotta e poi fino a valle, dove il ferito è stato consegnato all'ambulanza per il trasporto al Santa Chiara di Trento.
“Si ringraziano per la preziosa collaborazione – conclude il Soccorso alpino in una nota – i gestori del rifugio Casarota, che hanno messo a disposizione la teleferica per il trasporto del materiale, coperte e bevande calde”.