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Caro carburanti il trasporto pubblico tiene, Andreatta: ''Tagliare corse oggi non sarebbe proficuo''. Ecco perché
Il dirigente del Servizio trasporti della Provincia di Trento parla delle prospettive future per il settore nel nostro territorio, alla luce dei recenti rincari vertiginosi dei costi del carburante

TRENTO. “Il taglio delle corse sarebbe la soluzione 'meno proficua' in questa fase per diverse ragioni: si tratta di un'eventualità al momento non all'orizzonte”. Insomma, assicura il dirigente del Servizio trasporti pubblici della Provincia di Trento Roberto Andreatta, di fronte agli aumenti vertiginosi del prezzo del carburante delle ultime settimane (determinato dalla 'convergenza' tra la crisi innescata dall'emergenza pandemica e quella provocata dall'invasione russa dell'Ucraina), sul territorio trentino non verranno ridotte le corse. Anzi, sottolinea il dirigente, in un contesto in cui il costo della mobilità privata è destinato ad impattare sempre di più sulle tasche dei cittadini, il trasporto pubblico dovrà rappresentare sempre di più un'alternativa all'utilizzo dell'auto.
“Per quanto riguarda le voci di spesa – dice Andreatta – quella riguardante il costo del carburante pesa per poco meno del 10% sul totale del sistema dei trasporti, si parla di circa 10 milioni di euro in un anno. In questo ambito siamo costantemente al lavoro per verificare quale possa essere l'impatto degli aumenti, che certamente peseranno non poco”. Ma proprio per questa ragione, l'ipotesi di ridurre il numero di corse sarebbe controproducente: “Se prendiamo in considerazione le altre voci di spesa – spiega infatti il dirigente – è chiaro come siano molti i costi fissi che, a prescindere da eventuali tagli al totale delle corse effettuate sul territorio, continuerebbero a pesare sul sistema”. Sistema che oltretutto, nell'eventualità di una riduzione delle corse, si ritroverebbe a disincentivare come detto il passaggio dalla mobilità privata a quella pubblica.
“Nel corso del 2021 il trasporto pubblico in Trentino ha visto una decrescita del 40 per cento dell'utenza – dice il dirigente del Servizio trasporti – l'aumento vertiginoso dei costi che stiamo osservando in questa fase non era certamente la modalità prevista per spingere la popolazione a riavvicinarsi all'utilizzo dei mezzi, ma a questo punto, se aspiriamo a sostituire come servizio di trasporto l'utilizzo dei mezzi privati dei cittadini, non possiamo certo permetterci di rinunciare per esempio alle corse nel fine settimana”. Nel giro di circa due mesi, spiega Andreatta, le rilevazioni hanno visto un continuo aumento al costo del carburante al litro (al netto dell'Iva), passato da circa 1,18 a 1,70 euro al litro.
“Parlando del sistema in generale – conclude Andreatta – gli enti affidanti, come la Provincia, i Comuni di Trento, Rovereto e via dicendo, hanno un rapporto 'concessorio' nei confronti di Trentino Trasporti, all'interno del quale gli enti stessi sono chiamati al monitoraggio costante della spesa ma anche al ristoro del disavanzo tra costi e ricavi. I ricavi in Trentino coprono poco meno del 15% del costo complessivo, l'85% è contribuzione degli enti territoriali, che devono evitare di generare perdite”. E proprio all'interno di questo scenario, conclude il dirigente: “Stiamo immaginando misure che permettano di garantire l'equilibrio di bilancio, tenendo però in considerazione, come detto, che lo scenario che prevede il taglio delle corse è il meno proficuo”.