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Giovane accoltella la madre sul posto di lavoro, i carabinieri perquisiscono l'azienda cinese e trovano lavoratori in nero, clandestini e molte irregolarità
Una 29enne a fine settembre aveva accoltellato la madre dentro l'azienda tessile ed è stata arrestata. Da quel momento i carabinieri hanno deciso di vederci chiaro e con gli ispettori del lavoro hanno fatto un controllo nell'azienda

VERONA. Aveva accoltellato la madre mentre era sul posto di lavoro ed era stata arrestata per tentato omicidio. Nei giorni successivi i carabinieri hanno eseguito dei controlli proprio su quell'azienda tessile gestita da cittadini di origine cinese ed hanno rilevato una sfilza di violazioni di natura sia amministrativa che penale in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e di lavoratori irregolari.
La vicenda è cominciata il 30 settembre quando nel pomeriggio, in un'azienda tessile di Buttapietra, una giovane 29enne cinese, ha aggredito la madre con un coltello da cucina di 11 centimetri colpendola al collo, alla testa e sulla spalla. Subito sono intervenute le colleghe di lavoro che hanno cercato di bloccare l'emorragie causate dai fendenti e hanno chiamato i soccorsi. La donna è stata, quindi, salvata ma per la figlia è scattato l'arresto con l'accusa di tentato omicidio, con l’aggravante della premeditazione perché sarebbe partita da Cerea, dove abita, portandosi dietro, nella borsa, il coltello.
Dopo l’arresto, la vicenda ha attirato l’attenzione dei carabinieri della Stazione di Ca’ di David che insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Verona hanno deciso di eseguire un controllo nell'azienda, gestita da cinesi. Dall’accesso ispettivo sono emerse diverse violazioni di natura sia amministrativa che penale in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre che situazioni di lavoratori irregolari. Dalle immediate verifiche effettuate, un operaio è stato sorpreso senza regolare contratto di lavoro, quindi in nero, mentre un altro è risultato addirittura clandestino ed è stato perciò denunciato all’Autorità Giudiziaria per “permanenza irregolare sul territorio dello Stato”.
I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno contestato al titolare dell’azienda tessile l’inosservanza di norme in materia di sicurezza del lavoro, tra cui l’omessa elaborazione del Dvr, nonché l’inidoneità dell’impianto elettrico e dei macchinari non conformi e la mancata formazione dei lavoratori, non sottoposti tra l’altro a sorveglianza sanitaria obbligatoria. I locali sono stati trovati in pessime condizioni igienico sanitarie, motivo per cui è stata contestata anche la pulizia e il decoro sui luoghi di lavoro.
All’atto dell’accesso nello stabile, diversi sono stati i lavoratori controllati dai Carabinieri della Stazione di Ca’ di David e tra questi due sono risultati non in regola: uno perché in nero, mentre l’altro irregolare sul territorio nazionale. Per questo motivo il titolare è stato altresì denunciato per “impiego di manodopera clandestina”. Le sanzioni comminate sono state complessivamente di euro 70.000 circa. È quindi scattata la sospensione dell'attività dell'azienda sia per lavoro in nero e clandestino che per motivi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Quanto rilevato sarà sottoposto al vaglio dell'Autorità Giudiziaria. A seguito del controllo, il Comune ha inoltre emesso ordinanza di divieto di accesso e di utilizzo dell’immobile, dichiarato inagibile fin quando non verrà messo in sicurezza.