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Infarto mentre è in volo, evita lo schianto e salva la vita al passeggero: “Renato Fornaciari è morto da eroe”
Renato Fornaciari è stato colpito da un infarto mentre era in volo, ciononostante, prima di morire accasciandosi sui comandi, è riuscito a riportare a terra il velivolo e salvare la vita al cineoperatore che era con lui. Il ricordo degli amici: “Vola leggero in cielo, il tuo regno, la tua felicità”

ROVERETO. “È morto da eroe”, non hanno dubbi gli amici e i testimoni che hanno assistito all’atterraggio di emergenza portato a termine dal pilota roveretano Renato Fornaciari. Nella giornata di ieri, 23 maggio, il 74enne si trova in volo per partecipare alle riprese del film “L’isola che non c’è. La vera storia del soldato Peter Pan”, prodotto dalla Jolefilm di Marco Paolini. A bordo del “Tiger Moth”, un biplano storico degli anni ‘30, c’era anche un cineoperatore, salvato di fatto dal coraggio di Fornaciari.
Infatti, mentre il pilota roveretano era in volo sopra i cieli di Asiago è stato colpito da un infarto, ciononostante, prima di morire accasciandosi sui comandi, è riuscito a riportare a terra il velivolo con una manovra d’emergenza all’aeroporto Romeo Sartori.
“Non dimenticherò mai la gioia di quel volo senza cabina, con la pianura, le montagne e il Piave sotto di noi”, ricorda un’amica. “Renato ha avuto un infarto mentre volava sopra Asiago ma è riuscito ad atterrare e a salvare il passeggero. Grande pilota, Renato. Vola leggero in cielo, il tuo regno, la tua felicità. Grazie di cuore, mi hai dato un grande dono quel giorno”.
Commosso anche il ricordo di un altro amico del pilota: “Come disse Gianguido (in occasione analoga per Berto Venturini), se ne è andato facendo quello che ha sempre desiderato nella vita, volando. Con lui se ne sono già andati Mariano Marsilli, Remo Marsilli, Berto Venturini, Notaio Falqui Massida. Erano personaggi affermati professionalmente e amanti del volo fin dagli anni ‘60, costituivano un nutrito gruppo di piloti roveretani. Con tanta passione avevano dato vita al Volo in montagna, atterrando sulle nostre montagne, Lancia, Baldo, Roda di Vael, Adamello e molte altre, ma anche intraprendendo voli a lungo raggio, meritandosi stima e ammirazione da parte di tanti altri piloti. A loro un caro e riconoscente ricordo, riposate in pace”.
Fornaciari originario di Parma da tempo si era trasferito a Rovereto. Di professione architetto, Fornaciari ha conseguito il brevetto d’aliante nel 1978 e quello di pilota nel 1980. È stato presidente dell’AeroClub Trento dal 1982 al 1986 ed è stato riconfermato per tre volte alla guida dell’Aipm.