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Maxi-rissa in Santa Maria. Cestini come barricate e vetrine infrante mentre in Consiglio si discute di Daspo e sicurezza
Tutto è cominciato poco dopo la mezzanotte lungo via Cavour. Un gruppo di tunisini ha iniziato a litigare, prima a voce alta, poi venendo alle mani. I residenti: "La polizia è arrivata dopo tre ore, impossibile andare avanti così". Qui la versione delle forze dell'ordine

TRENTO. In Consiglio comunale avevano appena finito di parlare di Daspo e di sicurezza urbana, in Santa Maria una maxi-rissa che ha coinvolto una quindicina di tunisini ha messo sottosopra plateatici, ha infranto i vetri di un negozio e messo in allarme gli abitanti della zona.
Tutto è cominciato poco dopo la mezzanotte lungo via Cavour. Un gruppo di tunisini ha iniziato a litigare, prima a voce alta, poi venendo alle mani. Uno di loro, ci spiegano i residenti che hanno assistito affacciati alle finestre, per dimostrare la sua forza ha afferrato un cestino delle immondizie portandoselo sopra la testa per poi scagliarlo contro il negozio di bigiotteria sull'angolo di vicolo Colico.
Vetrata infranta, "e non è la prima volta che succede", afferma il proprietario che in mattinata è arrivato per la valutazione dei danni. Danni subiti anche dal bar Cavour: "Quando ieri sera ho chiuso mi sono allontanata in fretta - ha spiegato la ragazza che gestisce il bar - per poi sentire un rumore di sedie e tavolini. Era il mio plateatico scagliato ovunque, sedie e tavolini gettati in mezzo alla strada".
La ragazza è ritornata quando la situazione si è calmata, a tarda notte. "Ho messo a posto sedie e tavoli - spiega - ma ora devo pulire, mi sono accorta che su alcune sedie ci sono tracce di sangue". Vicino a lei una signora, esponente dell'Associazione "Rinascita di Torre Vanga". Ci spiega che fin da subito ha chiamato la polizia, "che è passata ma non si è fermata".

"Erano pochi - spiega - e capisco che non si siano fermati". Ma la rissa è continuata a più riprese per ore, "gli agenti sono intervenuti soltanto alle 3 di notte". A quel punto un uomo aveva addirittura messo di traverso su via Prepositura quattro cestini dell'immondizia per intralciare il traffico e costruire una piccola barricata.
"L'uomo - dicono i residenti - si è messo a cavalcioni sulla barricata, visibilmente alterato, con il telefonino in mano che chiamava l'ambulanza per farsi venire a prendere". La polizia, dicono, è arrivata tardi. "Il questore deve prendere in mano la situazione - spiegano - non può lasciarci soli per ore in questo modo senza mandare nessuno".

"Erano tutti tunisini - spiega un uomo di origini marocchine ma residente in Italia che lavora all'Hotel Accademia - capivo quello che si dicevano e l'argomento era la droga, come sempre". Racconta che anche lui ha chiamato le forze dell'ordine, che ha visto tutto e ha contato fino a quindici persone coinvolte nella rissa". Quindi nessuno scontro 'etnico' questa volta, i centrafricani non c'entrano, la battaglia è stata tutta interna al gruppo dei tunisini.
"Da mezzanotte alle tre di notte - afferma - e poi a pulire, a mettere in ordine. E la mattina di nuovo al lavoro". La signora del Comitato aggiunge: "Sono tre notti che non dormiamo, è impossibile andare avanti così, il questore deve prendere in mano la situazione, fare qualcosa. Il sindaco anche, la situazione è ormai intollerabile". Annunciata, da parte del Movimento 5 Stelle, un'interrogazione al Sindaco.