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Borsa: all'Europa non riesce il rimbalzo, a Milano (-0,02%) allunga Tim
Prezzo gas -7,5% a 106,7 euro/Mwh dopo accordo price cap Ue(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 19 dic - Il tentativo di rimbalzo delle Borse europee, reduci da una settimana da dimenticare con ribassi anche al 4% per l’Euro Stoxx 50, non è riuscito e gli indici continentali hanno chiuso poco distanti dalla parità (Milano -0,02%) o in modesto rialzo (Parigi +0,32%, Francoforte +0,36%, Londra +0,52%, Madrid +0,44% e Amsterdam +0,1%). Da segnalare che la Borsa di Buenos Aires sale, ma senza eccessivi entusiasmi (+1,1%) dopo che l’Argentina ha vinto i Mondiali di calcio in Qatar contro la Francia. Note di colore a parte, il clima è tutt’altro che sereno. Gli investitori, che cominciano comunque a tirare i remi in barca in vista della fine dell’anno, fanno già i conti con i prossimi aumenti dei tassi, anticipati dalla Fed e dalla Bce, e con il rischio recessione, quindi optano per un atteggiamento più cauto, con scarso interesse per gli asset più rischiosi. Non aiutano l’aumento dei contagi in Cina (a Shanghai le scuole sono rimaste chiuse) e il conseguente timore di un ulteriore rallentamento dell’economia del Paese, nonostante le promesse di Pechino di lavorare per sostenere la congiuntura. Qualche sostegno arriva dal fronte energetico, dopo che fonti europee hanno indicato che è stato trovato un accordo per fissare un “price cap” per il gas a quota 180 euro/Mwh (-7,5% nel finale a 106,7 euro al megawattora il future scadenza gennaio). Sale invece il greggio, con i future del Wti gennaio a +1,75% a 75,59 dollari al barile e quelli del Brent febbraio su dell'1,4% a 80,19 dollari, cosa che ha messo il turbo ai titoli del settore (Saipem +4,42% e Tenaris +2,2%). Per quanto riguarda il resto del Ftse Mib, da segnalare lo scatto di Telecom (+4,28%), in attesa di possibili novità sul dossier della rete e con il Governo che ha promesso di prendere decisioni entro la fine dell’anno sulla spigolosa questione della rete. Accelera anche Nexi (+2,3%), mentre appare ormai certa la marcia indietro del Governo sulla normativa sui pagamenti digitali, che resterà quella attuale. Rimane al palo, invece, Moncler (-1,34%), sul timore che i contagi di Covid in Cina frenino le vendite nel Paese. Tra le peggiori anche Leonardo (-1,47%), mentre soffre il risparmio gestito con Finecobank (-1,62%) e Banca Generali (-1,41%) in coda. Sul fronte dei cambi, l’euro si è indebolito a 1,0609 dollari, dopo un massimo a 1,0662 (venerdì in chiusura 1,0615). Passa inoltre di mano a 144,5 yen (da 145), mentre il rapporto dollaro/yen è a 136,2 (da 136,66). Infine, spread in rialzo a 218 punti, dai 215 dell’apertura e i 213 della chiusura di venerdì, con il rendimento decennale al 4,37%.
Ars
(RADIOCOR) 19-12-22 17:43:44 (0463)NEWS,ENE,PA,ASS 3 NNNN