
Riva del Garda “capitale” dell’Hospitality, 636 [...]

Carovita, i pensionati rinunciano al caffè al bar e al [...]

Famiglia Cooperativa Fassa Coop, anno da record. Crescita [...]

L'azienda trentina Borz Cucine compie 40 anni e lancia a [...]

Cgil, Cisl e Uil sull'Agenzia del lavoro: ''Forte [...]

Il decreto flussi apre a più di 82mila lavoratori [...]

''A questo punto l’alternativa è quella tra pagare e [...]

Il progetto trentino di ospitalità diffusa conquista il [...]

L'allarme di Coldiretti: ''Crisi energetica e cambiamento [...]

Via libera alla J.F. Amonn per un nuovo stabilimento [...]
Borsa: l'Europa aspetta Powell al varco, a Piazza Affari (+0,6%) va ko Tim
Per Ftse Mib bilancio novembre +8,64% (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 30 nov - La frenata oltre le attese dell’inflazione europea, che potrebbe indurre la Bce a rallentare il ritmo di rialzo dei tassi, ha contribuito a sostenere le Borse del Vecchio Continente che chiudono tutte in territorio positivo. Ma il clima sui mercati, come testimonia il nervosismo di Wall Street, resta prudente visto che in serata è atteso l’intervento di Jerome Powell (Fed) che con molta probabilità «pur lasciando la porta aperta a un prossimo rallentamento nel ritmo dei rialzi – spiegano gli analisti di Mps Capital Services – allo stesso tempo ribadirà che la lotta all’inflazione non è conclusa e che la Fed continuerà ad alzare i tassi nel 2023».Nonostante il tonfo di Tim, dopo l’addio definitivo all’ipotesi di opa totalitaria da parte di Cdp, anche l’indice Ftse Mib strappa a fine seduta un guadagno dello 0,59%, portando così il bilancio finale del mese di novembre a +8,64%. A Milano si distinguono Tenaris (+2,1%) grazie al rimbalzo del petrolio e il risparmio gestito con Banca Mediolanum (+2,4%). Acquisti su Moncler (+2,2%) insieme ai titoli del lusso europeo, sulla speranza che il governo cinese allenti le misure contro il Covid. Ko invece di Telecom Italia (-5,2%) dopo la “gelata” del sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Alessio Butti, che ha bollato come «una fantasia» l’idea di «parlare ancora di opa totalitaria», pur aprendo a un’opa parziale. Fuori dal listino principale soffre la Juventus (-1,2%) alla prese con il cambio al vertice societario (ma John Elkann ha assicurato che il club «non ha bisogno di capitale»).Sul fronte dei cambi, l’euro cala a 1,0311 dollari (da 1,0380 dollari ieri in chiusura) e 143,76 yen (144,15), mentre il dollaro/yen si attesta a 139,41 (138,86). Il mancato accordo sul price cap a livello europeo fa ripartire le quotazioni del gas, che scambia ad Amsterdam sui 145 euro al MWh (+6,5%). Risale, infine, il greggio con il Wti di gennaio a 80,3 dollari al barile (+2,7%) e il Brent stesso mese a 85,4 dollari (+2,8 per cento). Enr-
(RADIOCOR) 30-11-22 17:40:27 (0578)NEWS,ENE,PA,ASS 3 NNNN