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Ocse: per difendere pensioni da inflazione bene emissioni bond indicizzati
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 01 dic - Un rischio di cui i responsabili politici potrebbero voler tenere conto è quell’inflazione che erode il valore reale delle obbligazioni nominali. E’ quanto scrivono gli esperti dell’Ocse nel rapporto pubblicato oggi dall’organizzazione di Parigi. "Episodi di alta inflazione possono causare un forte calo del valore degli asset pensionistici investiti in obbligazioni non completamente indicizzate – rileva il rapporto -. Il problema è più grande quando gran parte degli asset sono concentrati in obbligazioni nominali e nel mercato domestico, o in una singola area geografica. Come prima migliore soluzione per gestire il rischio di inflazione, i governi che intendono introdurre o espandere piani pensionistici integrativi, potrebbero concentrarsi sulla creazione di un quadro macroeconomico credibile a lungo termine onde evitare fin dall'inizio circostanze di alta inflazione. Ma la storia ha dimostrato che alcuni paesi non sono in grado di farlo, oppure emergono inaspettati scoppi di inflazione anche dopo molti anni di stabilità. Pertanto, i responsabili politici possono adottare misure per aiutare i fornitori di pensioni a gestire e controllare il rischio di inflazione". Un modo per aiutare gli enti pensionistici a proteggersi parzialmente dal rischio di inflazione è che i governi emettano obbligazioni indicizzate all'inflazione, spostando il rischio di inflazione sull'emittente. Mentre molti paesi Ocse lo fanno già, altri non lo fanno ancora e potrebbero volerlo fare in futuro. Gli esperti dell’Ocse citano il caso della Turchia dove le obbligazioni indicizzate all’inflazione presenti nei piani pensionistici integrativi hanno premesso di proteggere gli asset dalla svalutazione pur in un contesto di alta inflazione. “Alcuni paesi sono andati oltre l'emissione di obbligazioni standard indicizzate all'inflazione – prosegue il rapporto -. Israele, per esempio, emette obbligazioni speciali indicizzate all'inflazione non negoziabili destinate esclusivamente all'investimento nei fondi pensione. Questi bond offrono un tasso di rendimento stabile superiore ai normali titoli di stato a lungo termine indicizzati all'inflazione, agendo di fatto come un sussidio per gli iscritti ai regimi pensionistici integrativi. I fondi pensione sono tenuti a investire almeno il 30% del proprio patrimonio in tali obbligazioni”. Secondo l’Ocse, infine, i responsabili politici contro il rischio inflazione possono togliere le restrizioni quantitative sugli investimenti minimi in bond in quanto le azioni, come i valori delle società sottostanti, possono mantenere una relazione positiva con l’economia, quindi è meno probabile che perdano il loro valore reale. Tuttavia, questo può aumentare significativamente il profilo di rischio degli investimenti.Cop
(RADIOCOR) 01-12-22 11:00:25 (0250) 3 NNNN