Borsa: Europa apre bene con occhi su economia e Bce, banche trainano Milano (+1%)
Juventus +2,8% su ipotesi cessione che Exor ha però smentito (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 11 set - Tenuta dell'economia e timori di recessione continuano a tenere banco su entrambe le sponde dell'Atlantico. Ma le Borse europee, reduci da una settimana complessa (Milano la peggiore con un -1,5%), sono determinate a invertire la rotta e a puntare verso l'alto, mettendo per il momento da parte l'apprensione. Utili per capire che aria tira saranno l'aggiornamento delle stime economiche della Commissione Ue e, in Italia, la nota mensile sull'andamento dell'economia. Così Milano in avvio saliva dello 0,7% e poi ha accelerato fino a +1%, la migliore, trainata dalle banche (Mps +3,16%, Intesa +2,3%, Bper +2,3% e Unicredit +2,2%). Bene anche Parigi +0,6%, Francoforte +0,44, Londra +0,36%, Madrid +0,78% e Amsterdam +0,48%. In settimana, però, l'ago della bilancia saranno le banche centrali. Il meeting della Bce di giovedì sarà cruciale per capire se Christine Lagarde tirerà dritto con i rialzi dei tassi nonostante le difficoltà dell'economia (gli investitori attendono un rialzo di 25 punti base al 4%, ma c'è chi ritiene che l'Eurotower potrebbe prendersi una pausa). Oltreoceano, invece, Jerome Powell sembra orientato a procedere in modo più cauto e, in questo senso, saranno importanti i numeri sull’inflazione americana in arrivo mercoledì, gli ultimi prima della riunione della Fed del 20 settembre. Per quanto riguarda i titoli, a Piazza Affari viaggia a passo rapido Pirelli (+2,3%), come anche Stellantis (+1,13%) che venerdì ha inaugurato il Battery Technology Center a Mirafiori e oggi ha lanciato la terza tranche del buyback da 1,5 miliardi. In coda Inwit (-0,26%): per Jefferies, nonostante un track record solido, il potenziale di rialzo è limitato. Fuori dal listino principale, riflettori sulla Juventus (+2,86%), dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui il club sarebbe in vendita. Exor, che controlla la società, ha parlato di "ipotesi destituite di fondamento". In ribasso il petrolio, anche se il Brent resta sopra 90 dollari al barile dopo le decisioni di Arabia Saudita e Russia sull'estensione dei tagli dell'offerta: il Wti ottobre cala dello 0,55% a 87,03 dollari al barile, il Brent novembre dello 0,15% a 90,5 dollari. Il gas naturale scambiato ad Amsterdam, dopo avere segnato una prima posizione a 36,97 euro al megawattora, sale del 4,3% a 35,99 euro. Sul valutario, l'euro resta sotto 1,08 dollari e vale 1,0736 dollari (1,0725 in avvio, 1,0704 venerdì). Il cambio euro/yen è a 156,68 (156,727 in apertura, da 157,84), mentre quello dollaro/yen vale 145,94 (da 146,123). Infine lo spread è stabile a 174 punti, con il rendimento decennale al 4,37% dal 4,33% del riferimento precedente.Ars
(RADIOCOR) 11-09-23 09:30:52 (0186)NEWS,ENE,PA,ASS 3 NNNN