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In montagna a 2.700 metri con abbigliamento leggero e scarpe da trekking, morta di ipotermia un’escursionista 53enne
Secondo quanto ricostruito la donna era riuscita a raggiungere la vetta del monte Zerbion, a oltre 2.700 metri, ma durante la discesa era rimasta bloccata all’altezza del Col Portola. Stando a quanto riferito dai soccorritori la donna indossava indumenti leggeri e scarpe da trekking inadatte alla situazione

AOSTA. Non è sopravvissuta Aurora Avasilichioaie, escursionista 53enne di Ivrea che nella notte fra il 10 e l’11 aprile era stata soccorsa sul monte Zerbion dopo che non era rientrata a casa e per questo erano scattate le ricerche.
La donna è stata ritrovata dai soccorritori a circa 2.400 metri di quota in stato di ipotermia e per questo era stata trasportata in elicottero all’ospedale di Losanna in Svizzera. Vicino a lei la torcia ancora accesa.
Secondo quanto ricostruito la donna era riuscita a raggiungere la vetta del monte Zerbion, a oltre 2.700 metri, ma durante la discesa era rimasta bloccata all’altezza del Col Portola. Stando a quanto riferito dai soccorritori la donna indossava indumenti leggeri e scarpe da trekking inadatte alla situazione. “Se avesse avuto dei ramponcini sarebbe scesa agevolmente”, hanno dichiarato i soccorritori all’Ansa.
La 53enne era partita domenica dal Canavese, in Piemonte, per raggiungere la vetta del monte Zerbion. Durante la discesa però la donna è rimasta bloccata in un tratto innevato del percorso. Come già anticipato quando è stata recuperata, versava in un grave stato di ipotermia. Nonostante il ricovero in ospedale la 53enne non ha più ripreso conoscenza.