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La storia di Treppiedi il lupo sopravvissuto ai bracconieri (FOTO): “Ha perso una zampa in una trappola-laccio”
Due anni fa i volontari dell’associazione “L’occhio nascosto dei Sibillini” avevano seguito un lupo che per colpa di una trappola era rimasto senza una zampa, una menomazione che gli aveva fatto perdere il ruolo di leader all’interno del suo branco: ora però si è scoperto che questo esemplare è ancora vivo

VISSO. Era il 2020 quando il lupo “Treppiedi” venne avvistato per l’ultima volta all’interno del territorio del Parco nazionale dei Monti Sibillini, nelle Marche, poi per 2 anni se ne erano perse le tracce. Nelle sue condizioni però in pochi avrebbero scommesso sulla sua sopravvivenza.
Il lupo in questione infatti, era stato fotografato per la prima volta dai volontari dell’associazione “L’occhio nascosto dei Sibillini” che avevano raccontato la sua storia. Era il gennaio 2019 e questo esemplare era il maschio alpha di un branco composto da 8 esemplari, alla sua zampa sinistra però era rimasto legato il laccio di una trappola piazzata con ogni probabilità da alcuni bracconieri.
Per spostarsi il lupo doveva tenere la zampa posteriore sollevata, ciononostante era rimasto alla guida del branco, benché zoppicante. Alcuni mesi più tardi lo stesso lupo era stato nuovamente fotografato da una squadra dell’associazione che lo aveva avvistato la prima volta: in quell’occasione la zampa si era staccata (aveva perso tutte le falangi), lasciando il posto a una ferita. Da qui il nome Treppiedi. Dal suo comportamento (e dal fatto che in quel momento il lupo si trovasse da solo) gli appassionati avevano potuto supporre che l’esemplare avesse perso il suo ruolo di leader del branco.

Dopo l’ultimo avvistamento, per due anni di Treppiedi non si era più saputo nulla, questo almeno fino allo scorso ottobre quando una squadra del Parco nazionale dei Monti Sibillini lo ha catturato casualmente nell’ambito di un’operazione di monitoraggio su questi grandi carnivori.
Alessandro Rossetti e Federico Morandi, rispettivamente biologo e veterinario del Parco, insieme al veterinario Andrea Di Pascasio e con la collaborazione dei tecnici faunistici Davide Pagliaroli e Marco Bonanni e dei carabinieri forestali di Fiastra, hanno catturato un lupo per munirlo di radiocollare satellitare. Impossibile non notare la menomazione alla zampa posteriore sinistra, così a Morandi è tornata in mente la storia di Treppiedi e dopo un’attenta verifica è stato possibile confermare l’identità dell’esemplare.
Per oltre 2 anni Treppiedi ha saputo resistere in natura, ma ha anche mantenuto un buono stato nutrizionale: il peso rilevato alla cattura era di 28 chilogrammi. Non solo, perché il radiocollare satellitare negli ultimi cinque mesi ha fornito importanti informazioni sui suoi movimenti. “Tra i lupi monitorati – spiegano gli esperti – Treppiedi è uno di quelli che ha compiuto gli spostamenti maggiori. Sono state calcolate 770 localizzazioni, che equivalgono a uno spostamento complessivo di 750 chilometri lineari all’interno di una superficie minima di 178 chilometri quadrati”.