"Gli albergatori di Cortina difendono la pista da bob definendola il "fiore all'occhiello" dei Giochi? Sarebbe il ''fiore'' più costoso e inutile della storia"
L'analisi dello scrittore lombardo sulla vicenda della pista che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) ospitare le prove olimpiche di bob, slittino e skeleton: "Con tutto il rispetto per i suoi praticanti e per lo stesso sport, assolutamente affascinante, quanti pensano che il bob sia così fondamentale per le olimpiadi invernali al punto da rappresentarne una delle massime espressioni, un "fiore all’occhiello"

CORTINA. Qualche giorno fa su alcuni organi di informazione locali sono state pubblicate le dichiarazioni del presidente dell’Associazione Albergatori di Cortina d’Ampezzo in difesa della progettata nuova pista olimpica di bob, probabilmente l’opera più paradigmatica, in senso critico, tra quelle previste per i prossimi giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, contestatissima da chiunque. O quasi, appunto, anche se…Certamente è comprensibile che gli albergatori di Cortina si muovano a sostegno della promozione del proprio territorio e dell’immagine conseguente dacché ciò difende il loro business ed è lecito, è il loro lavoro – al netto di ogni altra considerazione imprenditoriale al riguardo che qui e ora non c’entra. È molto meno comprensibile che lo facciano sostenendo la realizzazione della pista di bob – oppure, forse, è comprensibile ma nel modo che gli albergatori stessi non vorrebbero palesare finendo invece per farlo in modo ancora più evidente.
Ma analizziamo nel dettaglio le dichiarazioni del presidente degli albergatori, che riporto nei passaggi più interessanti per come li ho letti sugli organi di informazione suddetti:
"Il bob avrebbe dovuto senza ombra di dubbio rappresentare il fiore all’occhiello [delle Olimpiadi]". Il bob “fiore all’occhiello” dei giochi olimpici invernali? Con tutto il rispetto per i suoi praticanti e per lo stesso sport, assolutamente affascinante, quanti pensano che il bob sia così fondamentale per le olimpiadi invernali al punto da rappresentarne una delle massime espressioni, un "fiore all’occhiello" appunto?
"A che pro contestarlo adesso? I ripensamenti tardivi non portano mai a niente di buono". In verità le contestazioni per la nuova pista di bob sono partite non «adesso» ma anni fa, appena dopo che si è diffusa la notizia della sua progettazione che fin da subito è sembrata sproporzionata, troppo costosa (già ai tempi, quando la cifra prevista era meno della metà di quella attuale!) e impattante. E sono state contestazioni da subito ampie e diffuse: chissà dov’è stato fino a oggi il presidente degli albergatori per non averle mai sentite prima!
"Perché passa il messaggio neanche troppo implicito che non siamo in grado di onorare i nostri impegni". In verità i termini della questione sono esattamente opposti: è l’impegno a essere totalmente sproporzionato e illogico da non poter essere onorato. Ovvero, per dirla in altro modo, sarebbe veramente onorevole se finalmente ci si rendesse conto che la nuova pista di bob è un’opera assurda e si considerassero le opzioni alternative prospettate, anche solo per come permettano di risparmiare decine e decine di milioni di soldi pubblici senza per questo inficiare minimamente il valore e lo spirito della competizione olimpica.
"Confidiamo […] che Cortina possa avere la sua pista da bob nel pieno rispetto delle tempistiche indicate". Tempistiche già esaurite, come ampiamente riferito dai media se non (forse) lavorando in fretta e furia cioè in modi discutibili e spendendo chissà quanti altri soldi pubblici per far fronte all’emergenza.
«Ogni infrastruttura nuova o riqualificata in vista dell’appuntamento iridato costituirà un lascito a lungo termine per la nostra comunità e per i tanti amanti degli sport invernali che ogni anno vengono a visitare le nostre montagne per apprezzarne le bellezze e praticare le loro discipline preferite contribuendo a generare indotti significativi.» Oh, ma certo, una pista di bob rappresenta «un lascito a lungo termine per la nostra comunità" (notoriamente in montagna le comunità hanno bisogno di piste di bob, non di infrastrutture e servizi sistemici che ne agevolano la quotidianità) e genererà "indotti significativi" portando di sicuro migliaia e migliaia di bobbisti a riempire ogni posto letto disponibile nella conca ampezzana (notoriamente gli abitanti delle località che hanno piste di bob sono invariabilmente tutti milionari)! Come no!
"Non possiamo pensare di identificarci come località di eccellenza se mancano gli impianti o sono fatiscenti". Tanto meno se ci sono impianti impattanti, inutili e eccessivamente dispendiosi, a meno di voler eccellere sì ma nel dimostrare come si degrada un territorio di montagna e si impoverisce la sua comunità! L’eccellenza in montagna, oggi, non è invece il saper rispondere ai bisogni dei residenti e lo sviluppare i servizi ecosistemici necessari alla comunità, parimenti al soddisfacimento (sostenibile, consono al luogo e in equilibrio con i suoi abitanti) delle richieste dei turisti?
"Una gara strategica in un’Olimpiade che porta il nostro nome". Strategica proprio, vedi sopra. E povero il nome di Cortina, quanta ignominia si attirerà addosso se realmente verranno buttati più di 120 milioni di euro in un’opera del genere!
Ecco. Alla fine della fiera, a me pare che dichiarazioni di questo tipo siano comprensibilmente un palese tentativo comandato, forse imposto da terzi a un soggetto locale di peso come l’associazione albergatori (lo sapete, a pensar male si fa peccato ma spesso s’indovina), di difendere qualcosa che sotto ogni punto di vista risulta indifendibile. Un tentativo oltre modo maldestro – come sempre, in tali circostanze – e, come detto, incomprensibile se non nell’interpretazione appena esposta. Che tuttavia non fa certo onore a chi volente o nolente s’è preso la briga di esternarlo – e sinceramente spiace per ciò.
"Se invece fosse vero che gli albergatori di Cortina la vogliono, la nuova pista di bob?" potrebbe chiedere qualcuno. Be’, nel caso, e rispettando qualsiasi opinione e posizione, sarebbe un problema di sensibilità civica e qualità imprenditoriale, anche per come, ripeto, ci siano di mezzo 124 milioni di Euro di soldi pubblici. Centoventiquattromilioni. Non per un ospedale, una scuola, un centro culturale, una riqualificazione urbanistica… per una pista di bob. Ci vuole un bel coraggio a sostenere una spesa così ingente per un siffatto "fiore all’occhiello", probabilmente il più costoso (e inutile) della storia!
Il tutto, ribadisco, senza che sia lo sport del bob a dover subire conseguenze, il quale è anzi a sua volta una vittima dell’insensatezza olimpica prevista a Cortina. Auguro ai praticanti italiani di avere a disposizione quante più piste belle e efficienti per gareggiare nel loro sport ma realizzate con il buon senso, la razionalità, la sensibilità ecologica e economica e la lungimiranza che al momento i sostenitori della nuova pista cortinese dimostrano drammaticamente e inquietantemente di non avere affatto.