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Coronavirus, la consigliera denuncia: “Il Veneto è nel caos, mancano vaccini e in alcune zone non è più garantita la continuità delle prestazioni sanitarie”
La seconda ondata di contagi si sta abbattendo sul Veneto, secondo la consigliera dei Verdi Cristina Guarda mancano vaccini e molti servizi sono stati sospesi: “Nessuno deve sentirsi abbandonato ad affrontare da solo questa che ormai non è più una semplice emergenza”

VERONA. Nelle ultime settimane il Veneto, così come gran parte del resto d’Italia, sta registrando un aumento consistente del numero dei positivi, in un contesto dove non mancano le criticità. “Mi sono giunte moltissime segnalazioni da tutta la regione che denunciano ritardi nella sua somministrazione dei vaccini antinfluenzali”, afferma Cristina Guarda consigliera regionale di Europa Verde.
Eppure sono gli stessi documenti stilati dalla Regione Veneto a mettere in risalto l’importanza del vaccino antinfluenzale, soprattutto in questa fase della pandemia. Un vaccino che dovrebbe essere somministrato a tutti i cittadini in particolare ai soggetti più a rischio come gli anziani, i donatori o le persone che soffrono di patologie croniche.
“Un’immagine chiara – commenta Guarda – di come quell’aumento del numero di dosi acquistate annunciato come al solito in pompa magna dalla Giunta regionale, si sia rivelato ben al di sotto delle effettive esigenze, in quanto non è stato tenuto conto che è anche aumentato il numero di persone che vi possono accedere gratuitamente e i disservizi di questi giorni ne sono la conseguenza”. Disponibilità inferiori alle richieste dunque con un sistema che fa fatica a tenere il passo della domanda.
Secondo la consigliera dei Verdi però, le carenze della Regione Veneto nell’affrontare la pandemia non riguardano solo il vaccino antinfluenzale perché, al di là dei proclami, la Giunta si sarebbe fatta cogliere impreparata da questa seconda ondata. “Come si sarebbe dovuto prevedere – punta il dito Guarda – i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati e molte strutture sono state riconvertite per assistere i malati di Covid, alle persone che soffrono di altre patologie, pure se gravi, non è più garantita quella continuità di prestazioni sanitarie che, in molti casi, gli è indispensabile”.
È proprio per far luce su queste criticità che la consigliera ha depositato due interrogazioni, la prima per chiedere di garantire a tutti l’accesso al vaccino, la seconda per riattivare i servizi sanitari sospesi a causa del Covid. “La sanità veneta precipita nel caos, tra vaccini che non si trovano e mancanza di servizi basilari nei territori – conclude Guarda ma nessuno va lasciato indietro. Nessuno deve sentirsi abbandonato ad affrontare da solo questa che ormai non è più una semplice emergenza”.