Femminicidi, per gli orfani un fondo da 14,5 milioni: “Fondamentale sostenere i figli delle vittime”
Stanziati i fondi anche per il 2021-24 che serviranno per finanziare borse di studio ma anche per orientamento, formazione, spese mediche e per incentivare le assunzioni dei figli delle vittime di femminicidio. Conzatti: “Ciò non serve ad alleviare il dolore degli orfani ma è un segno della vicinanza dello Stato”

ROMA. La legge che regolamenta l’erogazione di misure di sostegno agli orfani di crimini domestici e di reati di genere e alle famiglie affidatarie è finalmente diventata operativa. Il decreto attuativo è stato recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, completando l’iter necessario affinché i fondi stanziati fossero effettivamente disponibili.
“È stato un lavoro lunghissimo – conferma la senatrice di Italia Viva Donatella Conzatti – ma questo era uno degli obiettivi che la Commissione si era posta fin dal suo insediamento”. I fondi, come dice il nome della legge, tuteleranno i figli delle vittime di femminicidio garantendo la copertura delle spese per l’istruzione tramite l’erogazione di finanziamenti per borse di studio ma anche per il soggiorno in convitto. Inoltre una parte dei fondi saranno trasferite a Regioni e Province autonome finanziare corsi di orientamento e formazione.
“Questi fondi – sottolinea Conzatti – non servono ad alleviare il dolore degli orfani ma rappresentano un segno della vicinanza dello Stato”. Il decreto attuativo prevede degli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato (anche part-time), con i datori di lavoro potranno usufruire di una serie di sgravi. Per le famiglie affidatarie è stato previsto un contributo di 300 euro mensili per ogni minore affidato. Infine anche una serie di spese mediche saranno coperte dai fondi messi a disposizione dallo Stato.
Complessivamente si tratta di 14,5 milioni di euro per il 2020 ai quali si aggiungono 12 milioni per ogni anno dal 2021 al 2024. Agli orfani minorenni sarà riservato circa il 70% delle risorse, la parte restante andrà ai giovani maggiorenni che però non sono ancora autosufficienti dal punto di vista economico
I membri della Commissione di inchiesta di Palazzo Madama sul femminicidio e la violenza di genere parlano di un “risultato concreto atteso da tempo. È fondamentale – aggiungono – sostenere i figli minori e maggiorenni delle vittime di femminicidio nel percorso fino all’autonomia, visto che si tratta di orfani di madre e spesso anche di padre, che in molti casi hanno assistito alla violenza e che quindi hanno bisogno di cure psicologiche e che sono stati privati della loro famiglia a causa di crimini efferati.
Un grande risultato dunque ottenuto grazie alla collaborazione di tutti i partiti membri della Commissione formata oltre che dalla presidente Valeria Valente (Pd) e dalla trentina Conzatti anche dai senatori: Cinzia Leone (M5s), Maria Rizzotti (Fibp-Udc), Gianfranco Rufa (Lega), Luisa Angrisani (M5s), Mariza Casolati (Lega), Danila De Lucia (M5s), Raffaele Fantetti (Fibp-Udc), Nadia Ginetti (iv), Francesco Laforgia (Leu), Alessandra Maiorino e Susy Matrisciano (M5s), Giulia Papatheu (Fibp-Udc), Pietro Pisani (Lega), Roberto Rampi (Pd), Isabella Rauti (Fdi), Julia Untenberger (Aut), Gelsomina Vono (Psi).