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''Dormo in un dormitorio e lavoro alla mensa sociale. Mi hanno distrutto tutto'', la nuova vita dell'ex presidente della Camera Irene Pivetti

Parlamentare per tre legislature era stata la più giovane presidente della Camera della storia italiana. poi da imprenditrice è finita al centro di alcune inchieste e le sono stati sequestrati milioni di euro di beni. Ora lavora alla mensa sociale di Monza

Pubblicato il - 10 novembre 2022 - 13:59

ROMA. ''Da metà ottobre coordino il ristorante Smack, una mensa del centro sociale di Via Tazzoli a Monza. E abito nel dormitorio adiacente: è più comodo perché non ho l'auto. E poi non potrei permettermela''. A parlare è Irene Pivetti, la più giovane presidente della Camera della Repubblica (tra il 1994 e il 1996) deputata della Lega Nord, ha seduto il Parlamento per tre legislature, poi conduttrice televisiva e imprenditrice. Proprio in quest'ultima attività è finita in tribunale: la Corte di Cassazione a fine settembre ha confermato il sequestro di quasi 3,5milioni di euro per l'inchiesta della procura della Repubblica di Milano per evasione fiscale e autoriciclaggio nella compravendita di tre Ferrari Gran Turismo che sarebbero servite a riciclare denaro frutto di evasione. 

 

Nell’inchiesta è contestato anche l’autoriciclaggio e si ipotizza il ruolo di intermediazione del gruppo Only Italia (che aveva subito il sequestro anche di 1,3milioni di mascherine importate dalla Cina per oltre 3 milioni di euro di valore) presieduto da Irene Pivetti, in operazioni per nascondere al fisco alcuni beni, tra cui le tre Ferrari. Sul numero di Gente, in edicola da venerdì, l'ex parlamentare e ex imprenditrice 59enne, racconta la sua nuova vita parlando anche dell'indagine per evasione fiscale che la riguarda.

 

 ''Sono una indagata - spiega - non sono neppure rinviata a giudizio. Però queste cose innescano dei processi mediatici devastanti, la banca ti impedisce di fare qualsiasi cosa. Diventa un inferno. All'improvviso frana tutto ciò che hai fatto nella tua vita. E di colpo sei un criminale. Mi hanno azzerato la società, mi hanno distrutto tutto. E io avevo messo tutti i miei beni lì. Hanno avuto la buona idea di privarmi dei mezzi di sussistenza, ma fa niente''. E così adesso le cose sono cambiate e moltissimo.

 

''Mi mantengo con i mille euro mensili - rivela - che mi dà la cooperativa sociale per il lavoro che svolgo alla mensa. Ma non mi lamento. Non è questo il problema. C'è gente che non ha neppure quelli. La vita che sto facendo è molto gratificante''. Quanto alle indagini conclude: ''Aspetto i tempi della giustizia. Mi hanno consigliato di ammettere qualcosa. Ma io non ammetto niente, perché non ho fatto niente. Ho tutto il tempo della mia vita, e anche dopo, perché si chiarisca come sono andate le cose''. 

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