A Trento Antoine Compagnon, il padre degli "antimoderni". Tre conferenze all'università
Mercoledì 18 e giovedì 19 aprile il critico francese, già docente della Sorbona di Parigi e della Columbia di New York, parlerà di Roland Barthes e dello sviluppo del neologismo "antimoderni" da lui coniato. Il terzo incontro si inserisce nel Seminario Internazionale sul Romanzo e si rivolge ai docenti di lettere e lingue nelle scuole superiori

TRENTO. Trento accoglie Antoine Compagnon, apprezzatissimo critico letterario, scrittore e docente francese, che terrà tre lezioni pubbliche all'Università mercoledì 18 e giovedì 20 aprile. L'autore e professore di letteratura francese è particolarmente conosciuto nell'ambiente accademico per essersi interrogato sulle figure degli "antimoderni", coloro che nelle varie epoche della storia hanno rifiutato il cambiamento e rimpianto la tradizione.
Sarà proprio questo il nocciolo della prima conferenza, dal titolo "Y a-t-il encore des antimodernes?" (Esistono ancora gli antimoderni, ndr), che si ispira ad una delle sue opere più conosciute. Nel 2005, con "Gli Antimoderni, de Joseph de Maistre à Roland Barthes" Compagnon è riuscito a creare un neologismo letterario: il termine era raro in francese, e risultava praticamente assente a partire dalla condanna dell'eresia modernista da parte di Papa Pio X un secolo prima. Da allora questo termine è stato ampiamente utilizzato per designare una corrente letteraria o estetica, non senza aver dato luogo però ad ambiguità o incomprensioni. Nell'incontro di mercoledì 18 aprile, alle ore 16 alla facoltà di Lettere, Antoine Compagnon tornerà a riflettere sul significato che aveva dato a questo termine e sull'evoluzione del suo uso.
La seconda lezione pubblica di Compagnon si terrà giovedì alle 10 e il tema centrale della discussione sarà il grande linguista e semiologo Roland Barthes, di cui Compagnon è uno dei massimi esperti. Compagnon partirà da alcuni episodi della vita di Roland Barthes, il quale spesso si lamentava di essere sopraffatto da continue richieste. Gli venivano inviati molti testi da leggere e vari sconosciuti gli scrivevano o lo chiamavano per appuntamenti, articoli, interviste, consigli o raccomandazioni. Tuttavia lo stimolo della domanda gli era necessario e fecondo, tanto da esserne quasi dipendente. Non poteva vivere né lavorare senza questo pungolo, senza lo slancio dato dalle scadenze da rispettare, senza lo sprone dei ritardi accumulati.
Infine, il professor Compagnon si inserirà nel Seminario Internazionale sul Romanzo (Sir) giovedì 19 aprile alle 16 in un incontro con Paolo Tamassia e Massimo Rizzante. Nato nel 2006 presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, il Sir è un progetto di ricerca universitario legato agli sviluppi del romanzo moderno e contemporaneo inteso in prospettiva sovranazionale ed è insieme, fin dalla sua prima edizione, un’iniziativa di aggiornamento dei docenti di lettere e lingue delle scuole secondarie superiori della Provincia Autonoma di Trento.