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''La sicurezza della donna in casa'', il volantino 'maschilista' affisso negli studi medici. Zeni: ''E' di molti anni fa, comunicazione giurassica''

Si tratta di una campagna contro gli infortuni domestici con target solo femminile: "E' un messaggio sbagliato. Il lavoro domestico e di cura dev'essere condiviso. Come a casa mia: mia moglie lava e stira mentre io passo l'aspirapolvere e pulisco i pavimenti"

Pubblicato il - 04 settembre 2018 - 11:10

PERGINE. "Vado ai Medici Condotti di Pergine per un mal di stomaco, vedo questo poster e mi viene un'ulcera". Scrive così una ragazza in un post su Facebook: quella locandina, che sembra catapultata dal passato, le appare davanti agli occhi, e gli occhi li strabuzza. E' l'elenco delle cose da fare e da non fare per evitare gli incidenti domestici, ma il target è solamente femminile.

 

Come a dire: i lavori domestici sono le donne che li fanno, è a loro che bisogna dire di stirare con i piedi asciutti, di stare attente ai manici delle padelle quando sono sul fuoco e altre cose così. Perché è compito loro lavare, stirare, cucinare. L'uomo non lo fa.

"Ma si può, nel 2018, aff(l)iggere i muri con messaggi retrogradi, maschilisti e patriarcali mascherati sotto le spoglie di vademecum per la sicurezza?", si chiede l'utente del social.  "La sicurezza della donna in casa", questo il titolo. "Vorrei che chiunque pensa che questa locandina sia puro delirio condividesse questo post per chiedere che queste porcherie e chiunque le abbia ideate siano rimossi con la forza".

 

Da una breve ricerca, si scopre che quel volantino è di molti anni fa, attaccato a quella bacheca e mai più staccato da più di 10 anni. Il logo "Assessorato alle Politiche per la Salute" è in disuso da tempo, fin da quando a ricoprire l'incarico di assessore era Remo Andreolli, e si parla della legislatura che si è svolta dal 2003-2008.

 

"Questo manifesto credo faccia parte del giurassico della comunicazione, che non verrebbe usato nemmeno in tema di prevenzione degli infortuni domestici. Il lavoro domestico e di cura - spiega infatti l'attuale assessore alla Salute Luca Zeni - dovrebbe essere diviso alla pari nelle famiglie".

 

"Nella mia - afferma Zeni - ci dividiamo i compiti. A mia moglie tocca lavare e stirare i vestiti. A me tocca passare l'aspirapolvere e pulire in terra, oltre al carico della lavastoviglie". L'assessora Sara Ferrari, alle Pari opportunità, è sicura: "E' impossibile che arrivi dall'attuale amministrazione. Le politiche di divisione dei compiti nella cura della casa e della famiglia sono patrimonio non solo del mio assessorato ma dell'intera Giunta". 

 

Quel manifestino, quindi, è di molto tempo fa. Chiunque lo veda lo può togliere. A meno che non ci sia ancora chi pensa che solo le donne devono stirare e rigovernare la cucina, perché l'uomo può comodamente aspettare in poltrona che il pranzo sia servito e bestemmiare se non trova la camicia col colletto inamidato. 

 

 

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