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Trovato da un pescatore di Vieste il grifone del Parco dello Stelvio, ora è al sicuro in provincia di Bari
Lo comunica l'Osservatorio Faunistico Regionale di Bitetto in Puglia. "Oggi la nostra emozione è immensa. L'ultimo grifone era stato visto vent'anni fa"

TRENTO. "Oggi la nostra emozione è immensa. Il nostro Pinuccio Gasparro era veramente commosso e ci ha riferito di aver visto l'ultimo grifone vent'anni fa". E' l'Osservatorio Faunistico Regionale di Bitetto, in provincia di Bari, a dare notizia (è successo venerdì) del ritrovamento di un esemplare straordinario di grifone. Un rapace rarissimo dall'apertura alare che supera i due metri e inserito nella lista rossa Iucn nell'elenco delle specie a rischio critico nel nostro Paese, in grave pericolo di estinzione. Ebbene questo esemplare di 28 anni proviene nientemeno che dal Parco Nazionale dello Stelvio. "E' stato ritrovato in area garganica ed era decisamente molto affamato - comunica l'Osservatorio - dalla prima visita sembra tutto sommato in buone condizioni, ma sarà sottoposto ad esami clinici specifici da parte degli esperti del Dipartimento di Medicina veterinaria dell'Università di Bari"

"Il soggetto recuperato è inanellato - continuano a spiegare gli esperti del centro - è monitorato in un programma di reintroduzione della specie, che, appunto, necessita della massima tutela in quanto a rischio. Siamo in contatto con il Parco Nazionale dello Stelvio, che segue l'esemplare in questione e ha richiesto gli esiti di esami clinici che saranno effettuati da noi. Lo studio naturalmente è giustificato dalla rarità di questi animali sul nostro territorio nazionale e mira a comprendere i motivi del declino della specie. In particolare, ci è stato chiesto di valutare l'avvelenamento da piombo, in quanto i necrofagi si nutrono di carcasse, quindi anche di animali uccisi dai cacciatori e lasciati nell'ambiente".
L'esemplare in questione sarebbe stato ritrovato da un pescatore a Vieste e poi è stato recuperato dai responsabili dell'Osservatorio Faunistico. Ha attraversato praticamente tutta l'Italia, probabilmente seguendo la costa Adriatica e ora è in buone mani seguito dagli esperti del centro che collaboreranno con quelli del Parco dello Stelvio per avere nuove informazioni sul comportamento di questi straordinari esemplari.