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Coronavirus, niente Grecia per i turisti italiani (almeno fino a luglio). La Croazia apre ma solo con prenotazione alberghiera
I Paesi del Mediterraneo si stanno organizzando per accogliere i visitatori degli altri Stati d'Europa ma l'Italia resta quelli considerati a rischio. Atene dà l'ok a 29 nazioni ma non alla nostra. La Croazia allarga le maglie

TRENTO. La Grecia resta chiusa ai turisti italiani mentre la Croazia dà l'ok al transito ma solo se prima hanno prenotato l'albergo. Con giugno alle porte tutta l'area del Mediterraneo sta pensando ad accogliere turisti e visitatori per salvare la stagione estiva garantendo sicurezza e salute. Per questo l'Italia non è stata inserita tra le 29 nazioni i cui cittadini sono stati ammessi ad entrare in Grecia a partire dal 15 giugno.
Ne ha dato notizia oggi uno dei principali quotidiani della nazione Kathimerini che ha spiegato come i 29 Stati autorizzati sono Albania, Australia, Austria, Nord Macedonia, Bulgaria, Germania, Danimarca, Svizzera, Estonia, Giappone, Israele, Cina, Croazia, Cipro, Lettonia, Libano, Lituania, Malta, Montenegro, Nuova Zelanda, Norvegia, Corea del Sud, Ungheria, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca e Finlandia.
Ovviamente la ragione di una tale esclusione dei turisti italiani è dovuta all'onda lunga di contagio da coronavirus che nel nostro Paese è stata particolarmente drammatica. Il primo luglio, però, ci sarà un nuovo aggiornamento di questa lista e quindi ci sarà la possibilità di realizzare nuove aperture. E se anche la Croazia non aveva inserito l'Italia nella lista dei 10 Paesi (Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia) con cui riaprire canali di transito senza restrizioni gli italiani possono, comunque, recarsi in Croazia per motivi di lavoro e per ragioni economiche e tra queste è prevista anche il turismo. L'unico requisito richiesto, però, è quello di avere già con sé una prenotazione alberghiera.