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Tutti pazzi per le scarpe Lidl, il giornalista Carrillo: “Fenomeno straordinario di collezionismo europeo. Sei mesi fa erano in Germania, io le ho comprate a luglio”
Girando sul web si vedono prezzi da alta moda e da capogiro ma è il risultato di una delle operazioni di marketing più riuscite degli ultimi tempi. "Oggi la gente si identifica più con dei brand o dei luoghi rispetto ad un’ideologia. Si tratta di un nuovo modo di trovarsi un'identità e nel farlo si guarda alla vita quotidiana"

TRENTO. Eccentriche e provocatorie: negli scorsi giorni gli accesissimi colori delle scarpe Lidl hanno monopolizzato ogni canale di comunicazione. Un fatto cha ha fatto storcere il naso a molti ma che ha anche acceso l'interesse degli amanti dei fenomeni di costume.
Tra questi anche il giornalista ed esperto di enogastronomia altoatesina, Angelo Carrillo che in realtà ha battuto tutti sul tempo. Già 6 mesi fa, infatti, quando le scarpe Lidl sono state lanciate sul mercato in Germania ed Inghilterra, si è lasciato incuriosire da loro aspetto "chiassoso e allegro" e per questo le ha acquistate, riconoscendo la forza del prodotto. Una “preveggenza” mica male, contando che Angelo si è così risparmiato la pazza corsa agli scaffali di qualche giorno fa.
12 euro e 99 centesimi, somma che non tradisce la formula di “discount”, ma c’è anche chi ha pensato di guadagnarci sopra e così, a poche ore dall’apertura dei negozi, è partito anche il reselling online con "base d'asta" rigorosamente a tre cifre.
Girando sul web si vedono prezzi da alta moda e da capogiro ma è il risultato di una delle operazioni di marketing più riuscite degli ultimi tempi. L’aver creato delle scarpe e delle ciabatte a basso prezzo ha dato l’idea dell’accessibilità, ma produrne in quantità limitata ha ovviamente reso questi prodotti unici, scatenando la corsa agli scaffali.
Ma come si spiega tanto interesse in un paio di scarpe con il brand di un discount? “Il fenomeno in Italia ha avuto tantissima ripercussione - ci spiega Carrillo - perché si conosceva già il prodotto. A mio parere si tratta di un fenomeno davvero interessante, di collezionismo a livello europeo. C’è anche da dire, però, che certe mode in Europa noi italiani non le lanciamo ma le subiamo, e questo ne è un chiaro esempio”.
Cavallo di battaglia delle sneakers più pop del momento il loro aspetto a dir poco provocatorio, aspetto apprezzato soprattutto dai più giovani, il fatto che già artisti famosi come Fedez indossassero articoli brandizzati dalla Lidl, come i calzini, ma soprattutto quella che Carrillo definisce la questione identitaria. “L’identità passa attraverso la fruizione, e i luoghi d’identità sono anche i supermercati e i discount. Oggi la gente si identifica più con dei brand o dei luoghi rispetto ad un’ideologia. Ma questa è la società consumistica di massa che, a mio avviso, è sempre meglio che essere una società di povertà di massa”.
Un fenomeno divertente ma che non è il primo ad essersi verificato in Italia. Si pensi, per esempio, alla moda dei Nutella Biscuits di un anno fa. "Si tratta di un nuovo modo di trovarsi un'identità. Per farlo si guarda alla vita quotidiana e i luoghi che frequentiamo e quindi ci rappresentano".
“Mi hanno fatto sorridere le persone cha hanno polemizzato sull’aspetto estetico del prodotto - dice Carrillo - per me è molto più bello di tanti altri. In ogni caso, i gusti sono soggettivi”.
Ma le scarpe Lidl, signor Carrillo, le indossa? “No, non le metto perché sono... troppo belle. Inoltre non ho ancora visto nessuno farlo. E’ diventato uno status symbol, un bene quasi di ‘lusso’ al punto che una persona non le indosserà mai”.