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Volontari e sindacalisti uniscono le forze. Tra consulenze e assistenza meccanica, nasce la nuova ciclofficina per i riders
Cgil/Agb e Spazio 77 hanno deciso di aprire a Bolzano un servizio apposito per i riders, in cui una volta a settimana si offre a chi consegna il cibo a domicilio in sella a una bicicletta delle consulenze sindacali e dell'assistenza meccanica. "L'obiettivo è di supportare questi lavoratori sotto vari profili"
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BOLZANO. Offrire assistenza meccanica e al tempo stesso consulenza sindacale a chi lavora con la bici portando pasti a domicilio. È questa l'idea di Cgil/Agb e di Spazio 77, che nel capoluogo altoatesino hanno deciso di dar vita ad un luogo dedicato appositamente ai riders, categoria lavorativa al centro spesso di discussioni sulle nuove forme di sfruttamento.
La nuova ciclofficina, attiva ogni martedì dalle 17.30 alle 22.30 in via Dalmazia 77, è stata inaugurata e presentata nella giornata di lunedì 11 gennaio. Nata dalla collaborazione tra una delle principali sigle sindacali italiane e i volontari di Spazio 77 (“un posto indipendente con al centro i valori dell'antifascismo e dell'antirazzismo, un luogo di incontro e mutualismo dove ritrovare l'abitudine a dialogare con le persone, incontrarci, unirci”), metterà a disposizione di questi lavoratori diverse competenze.
A illustrare il progetto, nondimeno, sono stati gli stessi meccanici, studenti universitari e appassionati di ciclismo che ogni settimana si alterneranno per garantire il servizio. “L'obiettivo – hanno spiegato il dottorando in ecologia forestale Luca Da Ros e l'appassionato di ciclismo Luca Gransinig – è quello di supportare i lavoratori delle consegne a domicilio sotto vari profili. In ciclofficina, i riders troveranno supporto tecnico per la manutenzione delle loro biciclette. Il nostro intento è però quello di fornire loro anche informazioni sulla sicurezza, trattandosi di una categoria particolarmente esposta ai rischi della strada, e una vera e propria formazione per potersi rendere autonomi nella manutenzione del proprio mezzo di lavoro”.
Non è chiaro quanti siano effettivamente questi lavoratori a Bolzano e in Alto Adige. “I riders rappresentano anche in Alto Adige una categoria sempre più vulnerabile – ha precisato la segretaria di Cgil/Agb Cristina Masera – sono infatti quasi totalmente privi di un'adeguata legislazione che ne disciplini le tutele. Le principali multinazionali che si occupano di delivery food, grazie al lockdown, hanno accresciuto il loro giro d'affari, ma questi lavoratori hanno continuato ad essere sempre più sfruttati”.
A caratterizzare la condizione di molti riders è la precarietà, visto che tanti di quelli che consegnano cibo in sella a una bicicletta sono autonomi inquadrati nel regime delle partite Iva, spesso stranieri che non parlano né l'italiano né il tedesco, e quindi con grandi difficoltà nel districarsi tra la normativa lavorativa e fiscale, ha evidenziato la segretaria di NidiL Cgil Christine Pichler.
Tale servizio dunque vuole venire in soccorso a questi lavoratori, in un contesto, quello di Bolzano, caratterizzato da un incremento notevole del servizio delivery. Presente in oltre 250 nuclei urbani italiani, Deliveroo, piattaforma leader nella consegna di pasti a domicilio, conta infatti il capoluogo altoatesino come sesto centro per ordini nella penisola, dopo Milano, Roma, Cagliari, Firenze e Bologna.