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Calcio, l'uomo della domenica 1/ Emanuele Bocchio, un poker indimenticabile. Studia medicina a Innsbruck e segna per il Brixen: ''Un grande gruppo e viviamo alla giornata''
Classe 1998, cresciuto nel settore giovanile del Bozner, l'attaccante del Brixen è uno dei talenti del massimo campionato regionale. Con Vinatzer e Consalvo forma un tridente di assoluto spessore per la categoria e, dopo aver battuto San Giorgio e Rotaliana (per 7 a 1), la compagine brissinese vuole confermarsi e ha tutte le carte in regola per recitare il ruolo di sorpresa del torneo

BRESSANONE. L'uomo della domenica, il protagonista assoluto della seconda giornata d'andata del campionato d'Eccellenza non può che essere lui: Emanuele Bocchio.
D'altronde, dopo un poker di reti segnato in poco più di mezz'ora, non potrebbe essere altrimenti. Classe 1998, cresciuto e sbocciato nel Bozner, con cui giovanissimo ha esordito in Prima Squadra con Flavio "Lupo" Toccoli in panchina Fabio "Beto" Bertoldi quale partner d'attacco, Bocchio è un talento purissimo del massimo torneo a carattere regionale. Il tridente d'attacco del Brixen è di quelli d'alta classifica, perché assieme a Consalvo e Vinatzer il team brissinese fa paura a molti.
La vittoria all'esordio contro il quotato San Giorgio e il "settebello" rifilato alla Rotaliana hanno proiettato il Brixen in vetta alla classifica. A Bressanone, però, non si fanno ingannare e il motto è "una partita alla volta e i conti li faremo alla fine". Così come Bocchio, che non parla di classifica marcatori, si gode la domenica "bestiale" e guarda già alla partita di domenica contro la ViPo Trento.
"Il vero obiettivo è quello di poter, finalmente - esordisce il 23enne bolzanino - completare la stagione in maniera regolare, dopo due annate che si sono concluse anzitempo a causa della sospensione dei tornei. Quello sarebbe già un grande traguardo, per il sottoscritto ma credo per tutti coloro che giocano a calcio a livello dilettantistico e giovanile. Lo scorso anno mi sono infortunato nel corso della preparazione, sono rientrato e, quando cominciavo ad entrare in forma, l'attività è stata stoppata. Speriamo di poter giocare con continuità ed arrivare sino a maggio. Quello è il vero desiderio, per quanto riguarda gli obiettivi di squadra e personali, beh non me ne sono posti, perché il pensiero è rivolto solo ed esclusivamente alla prossima partita, senza guardare oltre".
Proviamo a fare "le carte" al campionato del Brixen: il potenziale offensivo è notevole, il gruppo è affiatato, non vi sono pressioni. Insomma, potreste essere la vera sorpresa del torneo?
"Sul fatto di essere un bel gruppo non c'è dubbio. Anzi, direi un bellissimo gruppo, molto affiatato e con i compagni c'è il piacere di trascorrere anche del tempo al di fuori del rettangolo di gioco. Ci sono tante squadre attrezzate e noi dovremo pensare sempre ed esclusivamente a noi stessi, a lavorare sodo, migliorare e vivere settimana dopo settimana".
E lei un pensierino alla classifica marcatori non l'ha fatto? Non ci crediamo. E poi, dica: tra prima squadra e settore giovanile le era mai capitato di segnare quattro gol in una sola partita?
"Andiamo con ordine: io non guardo tanto ai gol che segno perché, e questa non è una frase fatta, quello che conta è il risultato finale della partita. Se poi segno io, Vinatzer o Consalvo, poco importa. Venendo alla seconda parte della tua domanda, sì in ambito giovanile mi era già capitato di segnare quattro reti, mentre in prima squadra si è trattata della prima volta. Mi sa che dovrò portare tante paste, ma ci sta".
Lei studia Medicina all'Università di Innsbruck e fa avanti e indietro da Bressanone per allenamenti e partite: un impegno notevole.
"Per due anni ho giocato qui in una squadra che partecipava al campionato di Terza Liga, una via di mezzo tra la serie C e la serie D. Il livello era buono, mi sono divertito, poi è arrivata la chiamata del Brixen, con il quale c'è stata subito un'ottima intesa. L'anno scorso è andata come è andata, adesso ho voglia di recuperare il tempo perduto. L'impegno, questo è innegabile, è notevole, perché si tratta di fare un'ora di macchina all'andata e un'ora al ritorno, ma ho trovato il mio equilibrio e riesco a ben conciliare studio e calcio".
Come mai ha scelto Medicina?
"È quello che ho sempre voluto fare. Nessuna scelta avrebbe potuto essere migliore. Anzi: sono contentissimo del percorso di studi che ho intrapreso".
Parla come un veterano e, soprattutto, non sembra minimamente emozionato dopo aver segnato un poker di reti una gara.
"Sono contento, ovviamente, perché alla vigilia quella contro la Rotaliana non era una sfida semplice. Siamo stati bravi noi a metterla in discesa, a conquistare i tre punti fornendo anche una buona prestazione. Ma quello è il passato e, dopo aver vinto in coppa contro la Plose, il futuro è la Vipo Trento".