
Carmine Ragozzino
Anni 64. Giornalista di peso, nel senso della bilancia. Ha lavorato ai quotidiani Alto Adige, Gazzettino, Trentino fino al 2014. Interesse principale: l’Inter (uno stato d’animo, una lezione di vita perché insegna a non illudersi mai). Interesse secondario, (ma va là), la cultura. Più praticata che teorizzata tra Consiglio di amministrazione del Centro Santa Chiara e del Coordinamento Teatrale Trentino. Errori: la politica, (fu consigliere comunale), perché non c’è più politica ma se mai ci fosse fatemi sapere.

Almeno quest’anno- almeno un anno sui cinque di legislatura – l’assessore “Bisesti-le” avrebbe dovuto materializzarsi. Glielo impone il cognome.

Un assessore comunale si aggira per città. Armeggia con la corda metrica. Lo vedi – lo vedono – calcolare: lunghezze e larghezze.

Mi rosicava un dubbio. Ora non più. D’improvviso tutto è chiaro. Tutto è certo. Adesso so che Vittorio Sgarbi è “uno e bino”. Ha un doppio.

TRENTO. Rispettoso. “I fedeli hanno diritto al culto, alle messe. Non discuto il via libera che il Governo ha decretato ieri”. Rispettoso sì, ma perplesso.

“Uguaglianza sociale”. Ognuno, indipendentemente dalla sua posizione e dalla sua provenienza, ha la possibilità di essere considerato alla pari di tutti gli altri individui.

La ricerca è ostica. Per caso, insomma, non ci si arriva. Forse è meglio così.

Ho rischiato l’arresto. Oppure il Tso, trattamento sanitario obbligatorio. Peggio ancora, il pubblico ludibrio.

Quando riaprirà, perché riaprirà, potrebbe aver già cambiato nome.

C’è bisogno. Un bisogno urgente. Un bisogno grande. C’è bisogno di ritrovare l’arte. C’è bisogno di praticare – di nuovo – le arti: cinema, musica, teatro, danza.

Antesignana: una persona che “prima di altri” sostiene idee e teorie. Più semplicemente, una pioniera.